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La NASA vuol “far bere la pipì” agli astronauti

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La NASA sta sviluppando un nuovo sistema per convertire l’urina in Acqua Potabile all’interno delle Tute Spaziali

La NASA sta facendo passi avanti significativi nello sviluppo di sistemi di supporto vitale per le missioni spaziali a lungo termine, come il programma Artemis, che punta a riportare gli astronauti sulla Luna e, in futuro, su Marte. Un aspetto cruciale di questi sistemi è la capacità di riciclare l’acqua a bordo delle navicelle spaziali, riducendo la necessità di rifornimenti esterni.

Recentemente, la NASA ha testato con successo un nuovo sistema di recupero dell’acqua sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), che è in grado di convertire l’urina degli astronauti in acqua potabile. Questo sistema fa parte del più ampio Environmental Control and Life Support System (ECLSS), che include diverse componenti come il Water Recovery System, il Water Processor Assembly (WPA), l’Urine Processor Assembly (UPA) e il Brine Processor Assembly (BPA) 

Come funziona il sistema

Il processo di recupero dell’acqua inizia con la raccolta dell’urina attraverso un catetere esterno. Successivamente, l’urina viene trattata con un processo di distillazione sottovuoto nell’UPA, che estrae la maggior parte dell’acqua, lasciando un residuo salino noto come “urine brine”. Questo residuo viene poi processato dal BPA, che utilizza una tecnologia a membrana per far evaporare l’acqua soffiando aria calda e secca sul brine. L’acqua evaporata viene raccolta e ulteriormente purificata per rimuovere contaminanti e microorganismi.

Vantaggi e obiettivi

Uno degli obiettivi principali di questo sistema è raggiungere un tasso di recupero dell’acqua minimo del 75%, consumando meno del 10% dell’energia delle unità di mobilità extraveicolare (EMU). Questo è fondamentale per migliorare l’efficienza delle missioni spaziali a lungo termine, dove il rifornimento di risorse come l’acqua potrebbe essere limitato o impossibile .

Miglioramenti alla Tuta Spaziale

Il sistema include anche modifiche al Maximum Absorbency Garment (MAG), realizzato con un materiale flessibile e rivestito di tessuto antimicrobico, per garantire una migliore igiene degli astronauti durante le missioni. Questo design innovativo non solo aumenta il comfort, ma contribuisce anche a mantenere l’ambiente di lavoro pulito e sicuro per gli astronauti.

Implicazioni

Il successo di questo sistema di riciclo dell’acqua rappresenta un passo avanti significativo per le future missioni spaziali. La capacità di riciclare fino al 98% dell’acqua a bordo significa che gli astronauti possono contare su una fonte affidabile di acqua potabile, riducendo drasticamente la quantità di acqua che deve essere trasportata dalla Terra. Questo rende più fattibili le missioni a lungo termine verso la Luna e Marte, consentendo agli astronauti di concentrarsi sulle loro attività scientifiche senza preoccuparsi della scarsità di risorse.

In conclusione, la NASA continua a innovare e migliorare i sistemi di supporto vitale, avvicinandosi sempre più all’obiettivo di missioni spaziali autosufficienti. Questo sistema di riciclo dell’acqua non solo migliorerà la qualità della vita degli astronauti, ma rappresenta anche un modello per tecnologie di gestione delle risorse sostenibili sulla Terra e oltre.

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