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Le riviste di divulgazione scientifica italiane che non ce l’hanno fatta

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Da circa 20 anni, da quando Gravità Zero è stata fondata, la nostra redazione ha potuto assistere alla dipartita di diverse riviste italiane di scienza e divulgazione scientifica che hanno terminato di pubblicare. In questo articolo parleremo delle principali che hanno chiuso i battenti. 

Le riviste scientifiche italiane rivestono un ruolo cruciale nella diffusione delle conoscenze accademiche e scientifiche all’interno e al di fuori dell’Italia. Queste pubblicazioni periodiche rappresentano una fonte primaria di informazione per ricercatori, accademici, professionisti e studenti che operano in vari campi del sapere.

La storia delle riviste scientifiche italiane risale al periodo rinascimentale, quando gli scienziati italiani erano tra i pionieri della rivoluzione scientifica. Con il tempo, queste pubblicazioni si sono evolute, adattandosi ai cambiamenti nel panorama scientifico e tecnologico, e oggi sono accessibili sia in formato cartaceo che digitale.

Ecco alcune delle riviste che hanno chiuso definitivamente

  1. Airone: Fondata nel 1981, era una delle riviste di divulgazione scientifica più note in Italia. Ha cessato le pubblicazioni nel 2014
  2. Newton è stata una rivista mensile italiana di divulgazione scientifica. Fondata nel 1997 e diretta, negli ultimi anni dell’edizione RCS, da Giorgio Rivieccio. La caratteristica della rivista era una divulgazione scientifica semplice ed efficace, ma priva di sensazionalismo. La rivista ha sospeso le pubblicazioni una prima volta nel 2008. Poi è tornata in edicola nel 2010, edita da Ri.Do. Servizi Editoriali s.r.l. e diretta da Cristiano Taglioretti. Nel 2012 è stata chiusa definitivamente.
  3. Nuovo Orione: era una rivista italiana di divulgazione scientifica di carattere astronomico e spaziale, edita da Gruppo B Editore. Derivata dalla rivista Orione, fondata nel 1977 dall’astronomo Walter Ferreri dell’Osservatorio astronomico di Torino, Nuovo Orione è stata pubblicata mensilmente a Milano a partire dal giugno 1992 da Sirio Srl e successivamente da Gruppo B editore, fino a ottobre 2019 con la direzione editoriale di Piero Stroppa e la consulenza scientifica di Walter Ferreri.
  4. Quark era un mensile di divulgazione scientifica pubblicato dalla casa editrice Hachette-Rusconi dal marzo 2001 fino a dicembre 2006. La rivista derivava dall’omonima trasmissione scientifica della Rai, che ha concesso l’uso del marchio.
  5. Le Stelle è stata una rivista italiana di cultura astronomica, edita da Gruppo B Editore. Le Stelle, il cui titolo per esteso “e quindi uscimmo a riveder le stelle” è tratto dal celebre ultimo verso dell’Inferno di Dante, aveva cadenza mensile. La rivista, la cui prima uscita risale al novembre 2002, è nata su iniziativa della più famosa astronoma italiana, Margherita Hack, e di Corrado LambertiDopo l’acquisizione della maggioranza di Gruppo B Editore da parte della casa editrice BFC Space di Milano, la testata è stata unita insieme alla rivista Nuovo Orione nel nuovo magazine mensile COSMO, il cui primo numero è uscito a novembre 2019.
  6. OggiScienza: è stato un magazine online dedicato alla divulgazione scientifica, attivo dal 2009 al 2021. Pubblicato da Sissa Medialab, OggiScienza ha offerto una vasta gamma di articoli su vari temi scientifici, dall’ambiente alla salute, passando per le innovazioni tecnologiche e le scoperte astronomiche. Anche se la pubblicazione è terminata, tutto l’archivio dei quasi 13 anni di lavoro è ancora accessibile online, permettendo ai lettori di consultare i numerosi articoli pubblicati nel corso degli anni

Questi cambiamenti riflettono una tendenza più ampia nell’industria editoriale, dove sempre più lettori preferiscono contenuti digitali a causa della loro accessibilità e convenienza. La trasformazione digitale ha reso possibile l’accesso immediato a una vasta gamma di risorse scientifiche, spesso a costi inferiori rispetto alle pubblicazioni tradizionali. Inoltre, le piattaforme digitali permettono un aggiornamento costante delle informazioni, mantenendo i contenuti sempre rilevanti e all’avanguardia.

La sostenibilità economica delle pubblicazioni cartacee è diventata una sfida significativa, soprattutto nel campo della divulgazione scientifica, dove la necessità di aggiornamenti frequenti e il rapido avanzamento delle conoscenze richiedono investimenti continui. Molte riviste e editori stanno affrontando costi crescenti per la produzione e la distribuzione, mentre le entrate provenienti dalle vendite e dagli abbonamenti sono diminuite a causa della concorrenza delle risorse online gratuite o a basso costo.

Le piattaforme digitali non solo riducono i costi operativi, ma offrono anche opportunità per coinvolgere un pubblico più ampio attraverso interattività, multimedialità e social media. Le pubblicazioni scientifiche digitali possono includere video, grafici interattivi e collegamenti ipertestuali che arricchiscono l’esperienza di apprendimento e facilitano una comprensione più profonda dei contenuti.

Inoltre, l’accesso aperto (open access) sta diventando sempre più comune, permettendo a un numero maggiore di persone di accedere liberamente alle ricerche scientifiche. Questo modello non solo democratizza l’accesso alla conoscenza, ma supporta anche la diffusione rapida delle scoperte scientifiche, stimolando ulteriori ricerche e innovazioni.

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