La possibilità di acqua liquida sotto la calotta polare meridionale di Marte ha affascinato gli scienziati sin dal 2018, quando il radar MARSIS della sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea ha rilevato un’area riflettente alla base del ghiaccio polare. Questa osservazione ha suggerito la presenza di un lago subglaciale, simile a quelli presenti sulla Terra.
Tuttavia, nuove ricerche hanno sollevato dubbi su questa interpretazione. Alcuni studi indicano che le riflessioni radar potrebbero essere causate da materiali vulcanici o strati di ghiaccio salino piuttosto che da acqua liquida. Un’analisi del 2024 ha proposto che le riflessioni potrebbero essere il risultato di interferenze sottili negli strati di ghiaccio, senza la necessità di ipotizzare la presenza di acqua liquida
Nuove evidenze e modelli
Nonostante le controversie, un recente studio condotto dall’Università di Cambridge ha utilizzato misurazioni altimetriche della superficie del ghiaccio per individuare sottili variazioni nell’altezza della calotta polare. Questi modelli topografici corrispondono a quelli che ci si aspetterebbe in presenza di un corpo d’acqua subglaciale, suggerendo che almeno un’area di acqua liquida possa esistere oggi sotto il ghiaccio polare di Marte.
Questo studio ha integrato dati radar con modelli al computer per simulare il flusso del ghiaccio e il calore geotermico necessario per mantenere l’acqua allo stato liquido. I risultati indicano che potrebbe esserci un’attività magmatica recente sotto la superficie di Marte, sufficiente a generare il calore necessario.
La presenza di acqua liquida sotto il ghiaccio marziano rimane un argomento di intenso dibattito nella comunità scientifica. Le attuali evidenze sono contrastanti, con alcune ricerche che sostengono l’ipotesi dell’acqua liquida e altre che la contestano. Tuttavia, la combinazione di nuovi dati topografici e radar continua a sostenere la possibilità che Marte possa ospitare ambienti subglaciali liquidi, alimentando la speranza di scoprire forme di vita microbica o altre sorprese geologiche
La continua evoluzione degli strumenti e delle tecniche di analisi promette di fornire ulteriori risposte nei prossimi anni, rendendo Marte un obiettivo chiave per le future missioni di esplorazione spaziale.
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