Risposta breve: SI!
Quando pensiamo alle dipendenze, spesso ci vengono in mente droghe, tabacco o alcol. Tuttavia, oggi esistono nuove forme di dipendenza, come quella da internet, che può portare a gravi forme di isolamento sociale, simili a quelle degli hikikomori. Uno studio pubblicato su PLOS Mental Health ha esaminato come l’abuso di internet influisce sul cervello degli adolescenti, rilevando che le regioni coinvolte nel pensiero attivo e nelle abilità fisiche, così come la salute e lo sviluppo mentale, ne risultano compromesse.
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Simile a droghe e gioco d’azzardo
I ricercatori hanno esaminato dodici studi su 237 ragazzi tra i 10 e i 19 anni con diagnosi di dipendenza da internet, definita come l’incapacità di resistere all’impulso di usare internet, influenzando negativamente il benessere e la vita sociale, accademica e professionale dei soggetti. Le risonanze magnetiche hanno mostrato variazioni nell’attività cerebrale nelle regioni attive durante il riposo e una diminuzione generale della connettività funzionale, paragonabile agli effetti dell’abuso di droghe o del gioco d’azzardo.
La perdita di connettività funzionale colpisce diverse funzioni cognitive e fisiche, come la coordinazione motoria, la memoria a breve termine, il controllo degli impulsi, la capacità di concentrazione, la motivazione e l’elaborazione delle informazioni. Durante l’adolescenza, il cervello è particolarmente vulnerabile a questi cambiamenti, il che può influire negativamente sul futuro degli adolescenti, portando a difficoltà nelle relazioni sociali, abitudini alimentari irregolari e disturbi del sonno.
Gli autori dello studio avvertono che il numero di studi analizzati è limitato e il campione è relativamente piccolo. Inoltre, la maggior parte delle ricerche è stata condotta in Asia, quindi è necessario includere anche adolescenti occidentali in futuri studi.
Nonostante i limiti, l’analisi evidenzia il crescente fenomeno della dipendenza da internet, che è relativamente nuovo ma in aumento. In Italia, esistono già 102 centri che trattano questa dipendenza, con oltre 3.660 utenti, per lo più di età compresa tra i 15 e i 18 anni. Per contrastare questo fenomeno, è necessario prendere misure preventive e di intervento adeguate.