Gli scribi dell’antico Egitto erano figure fondamentali per l’amministrazione e la cultura del loro tempo. Nonostante la loro posizione privilegiata, il loro lavoro comportava notevoli difficoltà fisiche. Lavoravano per anni in posizioni scomode, sedendo a gambe incrociate o in ginocchio per lunghe ore, scrivendo su papiri e tavole di pietra. Recenti analisi scheletriche hanno rivelato che molti di loro soffrivano di disturbi articolari e ossei, una condizione che può essere paragonata ai dolori e ai disagi moderni dei lavoratori al computer.
Analisi scheletriche degli scribi egizi
Le ricerche archeologiche sui resti degli scribi egizi hanno portato alla luce numerosi dati sui loro problemi di salute. (Fonte Nature) Gli studiosi hanno esaminato i loro scheletri, trovando segni di artrite, dolori alla schiena e problemi articolari. Questi disturbi erano il risultato delle prolungate ore passate in posizioni fisse e scomode, senza l’ergonomia moderna per alleviare il loro disagio. Le evidenze scheletriche mostrano chiaramente che il loro lavoro, sebbene intellettualmente prestigioso, comportava significativi sacrifici fisici.
La nascita dell’ergonomia solo 3 millenni dopo
Oggi, fortunatamente, l’ergonomia gioca un ruolo cruciale nella prevenzione dei dolori legati al lavoro sedentario. Le normative moderne impongono scelte ergonomiche per la seduta e le ore lavorative, migliorando notevolmente il comfort e la salute dei lavoratori. Ma come è nata l’ergonomia? E qual è stato il contributo di Le Corbusier nel suo sviluppo?
L’ergonomia, termine derivato dal greco “ergon” (lavoro) e “nomos” (legge), è la disciplina che studia l’interazione tra l’uomo e gli elementi di un sistema, con l’obiettivo di ottimizzare il benessere umano e le prestazioni complessive del sistema. La disciplina dell’ergonomia ha cominciato a prendere forma durante la Rivoluzione Industriale, quando l’aumento della produzione di massa richiedeva metodi più efficienti e sicuri per lavorare. Tuttavia, il termine “ergonomia” acquisì il significato attuale nel 1949 grazie allo psicologo K. F. H. Murrell. Nel 1961 furono fondate l’Associazione Internazionale di Ergonomia (IEA, International Ergonomics Association) e la Società Italiana di Ergonomia (S.I.E.), sancendo formalmente l’esistenza di questa disciplina.
L’influenza di Le Corbusier e il Modulor
Uno dei pionieri nell’applicazione dei principi ergonomici nel design è stato l’architetto svizzero-francese Le Corbusier. Con il suo sistema di proporzioni chiamato Modulor, Le Corbusier ha cercato di creare un “linguaggio universale” basato sulle proporzioni del corpo umano. Il Modulor è un sistema di misure che utilizza le dimensioni del corpo umano come base per la progettazione architettonica e degli oggetti di uso quotidiano. Le Corbusier sviluppò il Modulor negli anni ’40 e ’50, combinando le proporzioni classiche con il sistema metrico decimale. Questo strumento permise di progettare spazi e oggetti che fossero non solo funzionali ma anche esteticamente armoniosi. La sua influenza si estende ben oltre l’architettura, avendo un impatto significativo anche nel design industriale e nell’ergonomia moderna.
Ergonomia nel contesto lavorativo moderno
Nel contesto lavorativo odierno, l’ergonomia è fondamentale per prevenire i disturbi muscolo-scheletrici associati al lavoro sedentario. I principi ergonomici applicati ai posti di lavoro includono l’uso di sedie regolabili, monitor posizionati all’altezza degli occhi e pause regolari per ridurre lo sforzo fisico. Questi accorgimenti sono essenziali per migliorare il benessere e la produttività dei lavoratori. L’ergonomia moderna tiene conto non solo delle esigenze fisiche ma anche di quelle cognitive ed emotive dei lavoratori, cercando di creare ambienti di lavoro che riducano lo stress e aumentino l’efficienza.
Fonte: Nature