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Benaltrismo: cos’è e come liberarci di questa “arte” di deviare il discorso

Chi di noi non si è trovato in una conversazione in cui, invece di rispondere alla questione, qualcuno ha deviato il discorso verso un “problema più grande”? Ecco, benvenuti nel mondo del benaltrismo! Questo fenomeno retorico è una delle strategie più classiche per evitare di affrontare una domanda, puntando invece a “ben altro” che dovrebbe essere discusso. Quindi, vediamo cos’è questo “ben altro” e come possiamo liberarcene per parlare davvero dei problemi a portata di mano. Spoiler: serve a poco, ma è diffusissimo.

Cos’è il Benaltrismo?

Immagina di dire a qualcuno: “Dovremmo davvero ridurre l’uso della plastica”. E loro, pronti: “Ma la plastica non è il problema vero, dovremmo riformare l’intera economia mondiale!”. Ecco, sei appena stato colpito dal benaltrismo. È quella mossa dialettica che evita la questione, spesso svincolandosi dall’argomento per parlare di temi più vasti, quasi epici. Anche se chi lo fa si sente spesso furbo e profondo, alla fine tutto ciò che ottiene è bloccare la conversazione e farci dimenticare del problema iniziale.

Come Riconoscere il Benaltrismo

Come facciamo a sapere se siamo vittime o perpetratori di benaltrismo? Ecco un paio di segnali classici:

  1. Ritorno del “Vero Problema”: Appena si dice qualcosa di pratico o realizzabile, arriva qualcuno che sentenzia “Ma il vero problema è un altro!”. Che si parli di crisi climatica, sanità o del caro affitti, ci sarà sempre chi tira fuori un argomento ancora più “fondamentale”.
  2. La Perla del Tutto o Niente: Esiste anche la variante “o tutto o niente”, in cui ogni sforzo viene criticato perché “non risolve tutto”. Tipo: “Vuoi fare raccolta differenziata? Ma se il mondo non cambia sistema, a cosa serve?”

Questo approccio ha l’effetto comico (ma frustrante) di congelare ogni dibattito. Nessuno risolve nulla, ma si finisce a parlare di complotti, della caduta dell’Impero Romano e di chi sa quale altra piaga globale.

Perché è così Diffuso?

Il benaltrismo è radicato in tanti contesti, soprattutto perché siamo abituati a pensare che ogni problema sia solo la punta dell’iceberg. Chi cade nel benaltrismo sente la necessità di “alzare il livello”, di dimostrare che c’è qualcosa di più profondo da risolvere. E va detto che può essere anche un comodo scudo psicologico: perché confrontarsi con i piccoli problemi quotidiani se si può parlare dei grandi mali del mondo?

Pensiamo anche alla politica: quante volte vediamo politici che, a domande pratiche, rispondono con discorsi altisonanti su altre questioni? E così si evita di affrontare l’argomento. Ma c’è di più: viviamo in una società iperconnessa, dove ogni problema è collegato a mille altri, e dove la tentazione di parlare del “quadro generale” è irresistibile.

Un Esempio Pratico (e Irritante)

Immagina una riunione in ufficio in cui sollevi un problema concreto, come migliorare la comunicazione interna. Ecco, qualcuno esclama subito: “Ma il problema non è la comunicazione, è la cultura aziendale!”. Magari ha ragione, ma quella risposta non risolve nulla, anzi blocca ogni passo avanti perché tutto diventa improvvisamente più complesso. E così si finisce a parlare di “vision aziendale” o dei massimi sistemi, ma il problema iniziale resta.

Come Liberarsi dal Benaltrismo

1. Riconoscere il Benaltrismo

Il primo passo per uscirne è riconoscerlo. Quando senti la frase “il vero problema è ben altro” o “dobbiamo pensare più in grande”, sospetta subito che qualcosa non quadra. Fermati e chiedi a te stesso (o al tuo interlocutore): questa risposta affronta davvero la questione?

2. Mantenere il Focus

Ricordati di riportare la conversazione sul tema originale. Se parli di plastica, continuiamo a parlare di plastica! Certo, la crisi climatica è un tema enorme, ma anche fare qualcosa di piccolo conta. Invece di buttare tutto in filosofia, proviamo a concentrarci su soluzioni che possiamo davvero mettere in pratica.

3. Pensiero Critico

Chiediti se stai solo cercando una scusa per non affrontare il problema. Il benaltrismo è spesso una scappatoia, un modo per evitare l’impegno. Prova a mettere alla prova le tue convinzioni e vedere se davvero pensi che esista un problema “ben più grande” o se stai solo evitando di rispondere alla questione.

4. Ascolto Attivo

Molte risposte “benaltriste” arrivano perché non si ascolta davvero l’altra persona. Invece di rispondere automaticamente con qualcosa di grandioso, prova ad ascoltare fino in fondo la domanda e a rispondere in modo pertinente. L’ascolto attivo richiede pazienza e la volontà di non trasformare ogni conversazione in una gara a chi la spara più grossa.

5. Esercizio di Pragmatismo

Non bisogna sempre guardare il “quadro generale” o sentirsi i salvatori del mondo. Le azioni concrete, anche se piccole, sono preziose. Certo, non possiamo cambiare il mondo in un colpo, ma possiamo migliorarlo un passo alla volta. E questo vale anche nelle conversazioni: meglio risolvere una cosa piccola piuttosto che fare un discorso epico e non cambiare nulla.

Un Tocco di Humor: Casi di Benaltrismo Assurdi

Per rendere tutto più simpatico, ecco qualche esempio di benaltrismo che potresti aver già sentito nella vita quotidiana:

  • “Dovremmo davvero iniziare a fare attività fisica per stare meglio.”
    • “Ma il vero problema è l’alimentazione dell’intero paese! Finché la gente mangerà male, che senso ha fare attività fisica?”
  • “Forse dovremmo ridurre le spese aziendali superflue.”
    • “Ma il problema è la mancanza di un modello economico globale che supporti le piccole imprese!”

Questi esempi, anche se fanno sorridere, ci ricordano che il benaltrismo è un po’ come una scappatoia, un modo per non affrontare la realtà. Ma alla fine, ci troviamo tutti a mani vuote: i piccoli problemi restano lì, trascurati, mentre noi discutiamo dei grandi ideali.

Benaltrismo e Cultura del Dialogo

In fin dei conti, il benaltrismo è il nemico numero uno di una buona conversazione. Se vogliamo risolvere i problemi, dobbiamo concentrarci su ciascuno di essi, senza farci distrarre da argomenti più grandiosi o complessi. Ricorda, una conversazione costruttiva è fatta di piccoli passi concreti, non di discorsi ambiziosi e irrealizzabili.

Conclusione: Impariamo a Restare con i Piedi per Terra

Invece di spostare sempre la discussione su qualcosa di più grande, proviamo a risolvere i problemi che abbiamo davanti. Il mondo è complicato, ma non tutto dev’essere un’opera epica: ogni piccolo passo può portare a grandi cambiamenti se affrontato con sincerità e pragmatismo. Il benaltrismo potrà sembrare un approccio “nobile”, ma in realtà ci frena. Scegliamo di rispondere alle domande che ci vengono poste e di risolvere i problemi uno alla volta: così potremo finalmente fare la differenza.

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Per approfondire: Al Femminile