Con l’approvazione e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di bilancio 2024, il governo italiano ha ufficialmente istituito il “Bonus animali d’affezione”. Questa misura, lungamente discussa negli anni precedenti ma mai realizzata a causa di limitazioni di risorse, prevede un finanziamento totale di 750 mila euro distribuito su tre anni (2024-2026), con 250 mila euro allocati per ciascun anno.
Il fondo è destinato a sostenere i proprietari di animali d’affezione (animali da compagnia) nel pagamento di spese quali visite veterinarie, operazioni chirurgiche veterinarie e acquisto di farmaci veterinari. L’accesso a questo fondo è soggetto a determinati requisiti, in particolare un valore ISEE inferiore a 16.215 euro e un’età superiore ai 65 anni, con la specifica che il richiedente deve essere nato prima del 1959.
Per quanto riguarda gli animali che rientrano nella categoria “d’affezione”, si presume che siano inclusi tutti gli animali da compagnia di cui si può certificare una proprietà, come cani, gatti, furetti, uccelli (ad eccezione del pollame), roditori e conigli. Resta da chiarire se saranno inclusi anche anfibi, invertebrati e animali acquatici.
In aggiunta a questo fondo, rimane valida la detrazione delle spese veterinarie nella dichiarazione dei redditi. Questa detrazione Irpef del 19% è applicabile alle spese veterinarie sostenute nell’anno fino ad un massimo di 550 euro, con una franchigia di 129,11 euro. È importante notare che il limite di detraibilità è unico per tutte le spese veterinarie sostenute, indipendentemente dal numero di animali posseduti, e si applica solo alle spese per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva, escludendo spese per animali destinati all’allevamento, alla riproduzione, al consumo alimentare o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole.
Le modalità di erogazione del bonus e i criteri di ripartizione delle risorse, insieme ai requisiti e alle modalità di accesso al fondo, dovranno essere definiti e pubblicati entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, quindi si attendono maggiori dettagli entro Pasqua 2024.
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