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A Candiolo il libro “Le donne nella Shoah”: incontro con l’autrice Bruna Bertolo

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Foto di Mario Sofia

Giovedì 25 gennaio si è tenuta nella Biblioteca Civica “Enzo Biagi” di Candiolo la presentazione del libro “Le donne nella Shoah di Bruna Bertolo, alla presenza del sindaco Stefano Boccardo e del presidente dell’ANPI Nino Boeti. Modera gli interventi Giovanni Firera, Presidente dell’Associazione Culturale Vitaliano Brancati.

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Dopo una breve introduzione che ha ricordato le principali tappe storiche della Shoah, dalle Leggi di Norimberga emanate in Germania nel 1935, con la conseguente “Notte dei cristalli”, fino alle leggi razziali italiane del 1938 e i successivi rastrellamenti del ghetto di Roma e del Lago Maggiore del 1943, l’autrice è poi passata ad illustrare storie e testimonianze di donne sopravvissute all’Olocausto. 

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Durante la conferenza sono state ricordate le storie di diverse deportate: Giuliana Fiorentino Tedeschi, autrice di una delle prime memorie di deportati italiani dai campi di concentramento nazisti, Luciana Nissim Momigliano, catturata insieme a Primo Levi durante la sua attività partigiana in Valle d’Aosta, Frida Misul, che scampò alla morte grazie alla sua voce di cantante lirica, e Liana Millu, autrice del libro di memorie Il fumo di Birkenau.

 

Da sin. Giovanni Firera, Stefano Boccardo, Nino Boeti. Foto Mario Sofia
Da sin. Giovanni Firera, Stefano Boccardo, Nino Boeti. Foto Mario Sofia

 

 

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Non sono mancate anche testimonianze più illustri, dalle pagine del diario di Anna Frank alle storie di sopravvissute ancora viventi, come Edith Bruck e Liliana Segre.

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La presentazione di queste testimonianze, corredata da un ricco apparato di musica e immagini, ruotava intorno alla tesi fondamentale della scrittrice, secondo la quale “uomini e donne furono ugualmente sommersi, ma le donne subirono violenze che le depredarono anche della loro femminilità”; un’idea, questa, che sembra ricalcare i celebri versi di Primo Levi: “Considerate se questa è una donna,/ senza capelli e senza nome/ senza più forza di ricordare/ vuoti gli occhi e freddo il grembo/ come una rana d’inverno”.


Alessandro Capitini
Agenzia Digitale Italiana

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