Conosciuta e utilizzata di frequente in virtù delle sue capacità immunostimolanti, l’echinacea è un’erba che viene impiegata per la realizzazione di preparati che servono a prevenire le malattie da raffreddamento e ad accelerare la guarigione da tali disturbi. Quando si parla di echinacea, in realtà, si fa riferimento non a una singola pianta, ma a un gruppo di piante erbacee che fanno parte della famiglia dell’Echinacea angustifolia purpurea e pallida: si tratta di specie vegetali che sono originarie dell’America del Nord ma che sono diffuse in tutto il continente americano, dal Canada al Messico.
Perché viene utilizzata l’echinacea
Diverse ricerche scientifiche hanno messo in evidenza che l’echinacea è utile per prevenire le sindromi influenzali e il raffreddore, ma anche per la terapia e la cura di tali disturbi: essa, infatti, contribuisce a stimolare l’attività dei globuli bianchi, il che vuol dire che accresce le difese dell’organismo. Al suo interno sono presenti l’echinacoside, l’acido circorico e l’acido ceffeinico, tutte sostanze che vengono sfruttare per alleviare i disturbi da raffreddamento. Al giorno d’oggi l’echinacea si coltiva nella maggior parte dei Paesi con climi temperati. Le sue proprietà officinali sono note e riconosciute, al pari degli effetti terapeutici che caratterizzano l’estratto secco che viene ricavato sia dalla pianta che dai fiori, che sono rosa o rossi.
Gli effetti benefici
Il principale effetto che deriva dal ricorso all’echinacea è di tipo immunostimolante: in sostanza la sua assunzione favorisce l’incremento dell’attività dei globuli bianchi e delle altre cellule immunitarie, la cui azione consiste nel fagocitare gli agenti patogeni. Di conseguenza grazie all’echinacea l’organismo risulta più resistente rispetto alle aggressioni esterne. Nello specifico, essa permette di ridurre il rischio di farsi contagiare dai virus da cui provengono l’influenza e il raffreddore, e in più velocizza i tempi di guarigione; gli studi hanno messo in luce che tali effetti si registrano anche tra i bambini di età compresa tra 1 e 5 anni. Anche chi soffre di problemi di irritazione della pelle può trarre beneficio dal ricorso all’echinacea, che viene impiegata per il trattamento dell’acne e in qualità di purificante e di decongestionante.
L’estratto secco
Per quanto riguarda il dosaggio, nei bambini è necessaria una dose compresa tra gli 8 e i 12 milligrammi per chilo di peso corporeo. Nel caso in cui la somministrazione venga ripetuta per tre mesi due volte al giorno, si riducono i giorni di febbre qualora ci si ammali di influenza e diminuisce l’incidenza del raffreddore. Per quel che riguarda gli adulti, c’è bisogno di 500 milligrammi di estratto secco al giorno per due settimane, o per più tempo nel caso in cui l’echinacea venga assunta a scopo di prevenzione. Un ottimo prodotto a tale scopo è biofluinum echinacea 1g 30cps.
Quali precauzioni adottare
Sono pochi i casi in cui deve essere evitato il ricorso all’echinacea: per le donne che allattano, per le donne in stato di gravidanza e per i bambini che hanno meno di un anno di età. Va detto, comunque, che l’estratto secco di solito ha un effetto allergizzante più basso rispetto a quello che caratterizza i preparati realizzati con la pianta fresca.
Gli effetti indesiderati
Alcune specie di echinacea possono contenere al proprio interno dei composti epatotossici: questo è il motivo per il quale essa dovrebbe essere impiegata in maniera moderata, e magari con la supervisione di un medico, da parte di persone che nel frattempo stanno assumendo anche il paracetamolo. L’echinacea, inoltre, deve essere usata con la massima cautela se si è consapevoli di essere allergici o ipersensibili alle piante che fanno parte della famiglia delle asteracee. Infine, occorre prestare attenzione alle interazioni con gli inibitori della proteasi e i farmaci antineoplastici.