Fra gli interventi estetici più richiesti, si trova la blefaroplastica. Abbiamo chiesto al dottor Francesco Bruno, di Chieri, di cosa si tratta. Con blefaroplastica si intende l’intervento che viene effettuato nella zona delle palpebre ed in parte della zona del contorno occhi per rimuovere la cute e il grasso in eccesso, che vanno a formare le borse. In alcuni casi l’intervento può riguardare la modifica della forma degli occhi. La rimozione delle borse sotto gli occhi in alcuni casi può essere eseguita senza alcuna incisione cutanea, ma solamente per via trans congiuntivale. Un altro intervento che rientra nel campo della blefaroplastica è quello di levigazione e riduzione delle rughe del contorno occhi, note come “zampe di gallina”.
Si tratta di un intervento che può essere eseguito da solo o in associazione ad altri interventi di ringiovanimento del viso, ed è consigliato in caso di:
- borse agli occhi, dovute ad accumulo adiposo periorbitale
- occhi cadenti, forma cadente delle palpebre, che conferisce uno sguardo triste e stanco
- eccesso cutaneo sopra gli occhi che copre la piega palpebrale
- occhiaie e depressione cutanea periorbitale
- zampe di gallina e rilassamento cutaneo
- rigonfiamenti palpebrali che spesso sono causa di piccoli e fastidiosi disturbi, come arrossamenti, lacrimazione o restringimento del campo visivo
Come si esegue l’intervento di blefaroplastica?
La blefaroplastica può essere praticata sulla palpebra superiore, inferiore o su entrambe. Quando riguarda la palpebra superiore le incisioni e le conseguenti cicatrici sono posizionate sulla piega palpebrale, nella palpebra inferiore, invece, le cicatrici si trovano a pochi millimetri dal margine ciliare inferiore. L’intervento viene eseguito separando il tessuto cutaneo da quello adiposo e muscolare, eliminando le porzioni in eccesso. Le suture vengono eseguite in modo da avere delle cicatrici estremamente ridotte, facendole combaciare con le pieghe naturali delle palpebre. La blefaroplastica viene praticata in anestesia locale, in genere in abbinamento con una sedazione endovenosa, in modo da non essere completamente vigili nel corso dell’intervento. A seconda dell’intervento e della complessità, richiede un tempo variabile fra 20 minuti e 2 ore.
Per favorire la corretta guarigione dopo l’intervento, è bene prendersi cura dell’igiene dei propri occhi, usando anche delle compresse fredde per lenire il dolore che si manifesta dopo il termine dell’anestesia. Normalmente viene prescritta una terapia di colliri, anche per combattere alcune problematiche come l’arrossamento oculare dopo l’intervento, oppure un aumento della lacrimazione e la comparsa di fotofobia; può inoltre verificarsi un lieve offuscamento visivo. Si tratta di problematiche assolutamente normali e che scompaiono dopo pochi giorni. È ovviamente consigliabile evitare di sforzare la vista, specialmente nei giorni immediatamente successivi all’operazione, e tenere la testa sollevata, anche quando si dorme, per almeno una settimana.