Il buco nero è stato scoperto utilizzando innovative tecniche di analisi delle immagini, applicate a dati d’archivio raccolti in passato dall’osservatorio a raggi X Chandra della NASA.
Immaginate un incidente cosmico: un evento violento e misterioso che ha stravolto l’equilibrio di un’intera galassia. È questo il contesto in cui i telescopi spaziali Hubble e Chandra della NASA hanno fatto una scoperta straordinaria: un buco nero supermassiccio letteralmente “abbattuto” su un fianco, situato nel cuore della galassia lenticolare NGC 5084, a circa 80 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione della Vergine.
Un “X” nel cielo e un enigma spaziale
Tutto è iniziato con un indizio insolito: Chandra ha rilevato due getti di plasma che si incrociano, formando una sorta di “X” cosmica. Questo fenomeno mai osservato prima ha catturato immediatamente l’attenzione degli scienziati. “Rilevare due coppie di getti di raggi X nella stessa galassia è un evento eccezionale,” ha spiegato Pamela Marcum, astrofisica del centro Ames della NASA. “La loro struttura incrociata, insieme al disco di polvere inclinato, ci offre una visione unica della storia tumultuosa di questa galassia.”
Utilizzando una nuova tecnica di analisi delle immagini, chiamata “Selective Amplification of Ultra Noisy Astronomical Signal” (SAUNAS), i ricercatori sono riusciti a estrarre emissioni deboli di raggi X dai dati di Chandra. Questi raggi non erano distribuiti uniformemente, come ci si aspetterebbe in una galassia massiccia, ma formavano strutture concentrate, suggerendo un evento drammatico che ha alterato la galassia.
La “scena del crimine” galattica: indizi da Hubble e ALMA
Ulteriori osservazioni di Hubble, supportate dai dati di ALMA (il potente array di antenne radio in Cile), hanno confermato che un anello di polvere al centro della galassia era inclinato di 90 gradi rispetto al piano della galassia stessa. Questo non solo ha indicato la presenza di un buco nero supermassiccio, ma ha rivelato che il buco nero e il disco circostante erano anch’essi completamente “ribaltati”.
“Era come osservare una scena del crimine con diversi tipi di luce,” ha commentato Alejandro Serrano Borlaff, leader del team di ricerca. “Combinando tutte le immagini, è emerso che NGC 5084 ha attraversato cambiamenti significativi nel suo passato recente.”
Che cosa ha scatenato questo caos cosmico?
Gli scienziati sospettano che la galassia NGC 5084 sia stata coinvolta in una collisione con un’altra galassia, un evento violento che potrebbe aver generato i getti di plasma osservati. Questo scontro avrebbe creato una sorta di “camino” di materiale che si estende sopra e sotto il piano della galassia, modificandone profondamente la struttura.
Nonostante questa ipotesi, rimangono molte domande irrisolte. Per comprendere appieno la portata del “crimine cosmico,” saranno necessarie ulteriori indagini e osservazioni. Tuttavia, questa scoperta dimostra l’enorme potenziale dei dati d’archivio, che possono rivelare segreti nascosti anche decenni dopo essere stati raccolti.
Innovazione e archivi: una combinazione vincente
Grazie all’innovativa tecnica SAUNAS, Borlaff e il suo team hanno trasformato dati storici in una scoperta rivoluzionaria, pubblicata il 18 dicembre sull’Astrophysical Journal. Questo caso rappresenta un perfetto esempio di come le tecnologie all’avanguardia e la reinterpretazione dei dati possano portare alla luce fenomeni mai visti prima, aprendo nuove finestre sull’universo.
Il buco nero “laterale” di NGC 5084 non è solo un mistero affascinante: è la prova che, nel vasto teatro cosmico, ogni evento ha una storia da raccontare e gli scienziati sono i detective pronti a risolverne l’enigma.
Foto. NASA/STScI, M. A. Malkan, B. Boizelle, A.S. Borlaff. HST WFPC2, WFC3/IR/UVIS
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