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I dati di politici e aziende europei spiati dagli USA. La trappola silenziosa che minaccia i dati dell’Europa

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L’Europa si trova a un bivio cruciale nella sua corsa verso la digitalizzazione: Per anni abbiamo affidato i nostri dati, le nostre imprese e le nostre infrastrutture a server americani, convinti che rappresentassero una scelta sicura, efficiente e inevitabile. Ma questa fiducia nasconde un rischio profondo e concreto: la perdita di sovranità digitale. Dipendere esclusivamente dai cloud provider statunitensi significa esporre l’Europa a leggi extraterritoriali, come il CLOUD Act, che consentono al governo americano di accedere ai nostri dati sensibili senza il nostro consenso, e a decisioni aziendali che possono interrompere servizi vitali per motivi politici o economici, come dimostrato dalla chiusura di piattaforme durante crisi recenti.

Dati in ostaggio: perché l’Europa deve dire no all’America

È una vulnerabilità che va oltre la tecnologia: si tratta di un gioco di potere economico e strategico, in cui le informazioni degli europei diventano una leva per gli interessi di una superpotenza. Mentre gli Stati Uniti consolidano il loro dominio sulle risorse digitali, l’Europa rischia di rimanere un semplice spettatore, pagando il prezzo di una dipendenza che minaccia la sua autonomia, la sua sicurezza e il suo futuro competitivo. In questo contesto, emergono leader europei nel cloud computing che offrono un’alternativa: soluzioni indipendenti, radicate nel nostro continente, per garantire che il controllo del nostro destino digitale resti nelle nostre mani.
Ecco 10 motivi e scenari che potrebbero verificarsi se i dati globali venissero mantenuti sotto il controllo di una superpotenza come gli Stati Uniti o altre:
  1. Sovranità Limitata: I paesi più piccoli o meno influenti potrebbero perdere parte della loro sovranità digitale, trovandosi costretti ad accettare le regole imposte dalla superpotenza detentrice dei dati.
  2. Manipolazione dell’Informazione: La superpotenza potrebbe utilizzare i dati per influenzare l’opinione pubblica mondiale, ad esempio attraverso campagne di disinformazione o manipolazione algoritmica dei social media.
  3. Sfruttamento Economico: I dati rappresentano una risorsa economica enorme. Chi detiene il controllo dei dati potrebbe trarre vantaggio competitivo nei mercati globali, danneggiando le economie di altri paesi.
  4. Sorveglianza di Massa: Potrebbe essere instaurato un sistema di sorveglianza globale, con il monitoraggio delle attività online di individui, aziende e governi, riducendo la privacy e la libertà personale.
  5. Interferenze Politiche: Il controllo dei dati potrebbe essere utilizzato per influenzare elezioni o sostenere specifiche agende politiche in altri paesi.
  6. Monopolio Tecnologico: Le aziende tecnologiche della superpotenza potrebbero dominare il mercato, impedendo la crescita di startup e aziende di altre nazioni.
  7. Disuguaglianza nell’Accesso ai Dati: Le nazioni o le organizzazioni che non hanno accesso diretto ai dati potrebbero rimanere indietro nella ricerca scientifica, nello sviluppo tecnologico e nell’innovazione.
  8. Rischi di Sicurezza Nazionale: I paesi privati del controllo sui propri dati potrebbero diventare più vulnerabili a cyberattacchi, spionaggio industriale e militare.
  9. Controllo sulle Infrastrutture Critiche: Chi detiene i dati potrebbe potenzialmente influenzare o sabotare infrastrutture critiche come energia, trasporti e comunicazioni in altre nazioni.
  10. Barriere Commerciali e Sanzioni: La superpotenza potrebbe utilizzare il controllo dei dati come leva per imporre sanzioni economiche o per limitare l’accesso a specifici servizi digitali, come accaduto con il ban di alcune app cinesi negli USA

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Quali sono le aziende nel cloud computing, che si svincolano dalla dipendenza diretta da Stati Uniti, Cina e Russia, e hanno base in Europa

Nel panorama del cloud computing, esistono diverse aziende europee che si distinguono per la loro indipendenza da Stati Uniti, Cina e Russia, offrendo soluzioni che promuovono la sovranità digitale e si basano su infrastrutture locali e tecnologie open-source. Queste realtà rispondono alla crescente domanda di alternative ai giganti globali, garantendo conformità alle normative europee come il GDPR e riducendo il rischio di dipendenza da fornitori stranieri. Ecco i principali leader in questo settore:

1. OVHcloud (Francia)
  • Descrizione: OVHcloud è uno dei maggiori fornitori di servizi cloud in Europa, con sede in Francia. Offre server virtuali, storage e soluzioni scalabili, ponendo un forte accento sulla sovranità dei dati.
  • Indipendenza: Non si affida a tecnologie proprietarie statunitensi, cinesi o russe. Gestisce 30 data center in Europa e controlla la propria catena di approvvigionamento, incluso un network in fibra ottica proprietario.
  • Punti di forza: Infrastruttura fisica estesa e conformità al GDPR, ideale per aziende che cercano un’alternativa robusta e indipendente.

2. Scaleway (Francia)
  • Descrizione: Scaleway, parte del gruppo Iliad, è un provider cloud francese che fornisce servizi di calcolo, storage e networking, con data center situati esclusivamente in Europa (Francia, Paesi Bassi, Polonia).
  • Indipendenza: Basato su tecnologie open-source come OpenStack e Kubernetes, evita la dipendenza da fornitori americani, cinesi o russi, promuovendo un cloud “multi-sovrano” per l’autonomia digitale europea.
  • Punti di forza: Prezzi competitivi e bassa latenza, con un’offerta pensata per semplificare l’accesso agli sviluppatori europei.

3. Exoscale (Svizzera)
  • Descrizione: Exoscale è un provider cloud svizzero che offre server virtuali, storage S3-compatible, Kubernetes gestito e database, con data center in Svizzera, Austria e Germania.
  • Indipendenza: Opera al di fuori dell’influenza diretta di USA, Cina e Russia, sfruttando le rigorose leggi svizzere sulla privacy e tecnologie open-source per ridurre il vendor lock-in.
  • Punti di forza: Sicurezza garantita dalla neutralità svizzera e un approccio affidabile per chi prioritizza la privacy.

4. gridscale (Germania)
  • Descrizione: gridscale è una piattaforma cloud tedesca che fornisce server virtuali, Kubernetes gestito, storage e database, con data center in Germania, Austria, Svizzera e Paesi Bassi.
  • Indipendenza: Completamente europea, utilizza tecnologie open-source e si posiziona come alternativa ai giganti americani, senza legami con Cina o Russia.
  • Punti di forza: Flessibilità e un’ampia gamma di database gestiti (PostgreSQL, MySQL, Redis), adatta a imprese di varie dimensioni.

5. Open Telekom Cloud (Germania)
  • Descrizione: Gestito da Deutsche Telekom, Open Telekom Cloud è una piattaforma basata su OpenStack, con servizi di calcolo, storage e AI, ospitati in data center tedeschi.
  • Indipendenza: Grazie all’uso di OpenStack, evita la dipendenza da fornitori stranieri e si allinea alle normative europee sulla privacy, senza connessioni con Cina o Russia.
  • Punti di forza: Supporto di un colosso delle telecomunicazioni e alta affidabilità, particolarmente attraente per grandi organizzazioni.

6. Aruba Cloud (Italia)
  • Descrizione: Aruba Cloud, parte del gruppo Aruba S.p.A., è un provider italiano che offre VPS, storage, database gestiti e servizi cloud, con data center in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Polonia.
  • Indipendenza: È un’azienda europea che non si basa su tecnologie proprietarie di USA, Cina o Russia, puntando su infrastrutture locali per garantire controllo e sicurezza.
  • Punti di forza: Ampia presenza di data center in Europa e costi accessibili, rendendolo competitivo per PMI e utenti individuali.

Analisi critica
Queste aziende rappresentano i leader europei nel cloud computing che si svincolano dalla dipendenza diretta da Stati Uniti, Cina e Russia. Condividono l’obiettivo di offrire alternative ai colossi globali come AWS, Azure e Google Cloud, enfatizzando la localizzazione dei dati e la conformità alle normative europee. Tuttavia, si distinguono per approccio e scala:
  • Focus tecnologico: OVHcloud e Open Telekom Cloud si rivolgono a grandi imprese con soluzioni infrastrutturali complete (IaaS, PaaS), mentre Scaleway ed Exoscale puntano su semplicità e flessibilità per sviluppatori.
  • Scala: OVHcloud e Open Telekom Cloud vantano una presenza e una base clienti più ampie rispetto a realtà come gridscale o Aruba Cloud, che si concentrano su mercati più specifici.
  • Sovranità digitale: Tutte sfruttano data center europei e tecnologie open-source per garantire indipendenza, rispondendo alla crescente domanda di autonomia digitale nel continente.
In sintesi, OVHcloud, Scaleway, Exoscale, gridscale, Open Telekom Cloud e Aruba Cloud sono i principali attori europei che competono nel settore del cloud computing, offrendo soluzioni robuste, sicure e indipendenti, radicate nel contesto europeo e allineate alle sue priorità di privacy e sovranità.

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