Il telescopio spaziale Euclid, lanciato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) nel luglio 2023, ha intrapreso una missione ambiziosa per mappare i componenti oscuri dell’universo, in particolare la materia oscura e l’energia oscura. Euclid ha iniziato le sue osservazioni scientifiche nel febbraio 2024 e ha già fornito alcune delle sue prime immagini mozzafiato, considerate il primo passo nella creazione della più grande mappa 3D del cosmo mai realizzata.
Le immagini iniziali del telescopio rivelano un mosaico dettagliato composto da 208 gigapixel, catturando vari oggetti celesti, tra cui galassie lontane, ammassi di galassie e caratteristiche intriganti all’interno della Via Lattea. Un aspetto notevole di queste immagini è la visibilità dei “cirri galattici,” deboli nubi bluastre di gas e polvere che riflettono la luce ottica dalla Via Lattea e brillano nello spettro dell’infrarosso lontano. Questi dettagli dimostrano la capacità di Euclid di osservare e analizzare parti dell’universo che sono tipicamente invisibili a occhio nudo.
Il mosaico rappresenta solo l’1% del progetto complessivo che Euclid porterà avanti nei prossimi sei anni, durante i quali intende creare la più grande mappa cosmica tridimensionale mai realizzata. Il telescopio sta osservando le forme, le distanze e i movimenti di miliardi di galassie fino a 10 miliardi di anni luce dalla Terra. Questa prima porzione della mappa include circa 100 milioni di sorgenti luminose, comprese stelle della nostra galassia e galassie distanti.
Tra queste, circa 14 milioni di galassie verranno studiate per comprendere meglio l’influenza della materia oscura e dell’energia oscura sull’universo. Dall’inizio delle osservazioni regolari a febbraio 2024, Euclid ha già coperto il 12% dell’area prevista per il suo studio. Entro marzo 2025, saranno resi disponibili i dati relativi a 53 gradi quadrati di cielo, che includeranno anche un’anteprima delle aree conosciute come Euclid Deep Field. I primi dati cosmologici della missione saranno pubblicati per la comunità scientifica nel 2026.
La collaborazione internazionale vede anche il contributo della NASA e di partner europei, tra cui Italia, Francia e Regno Unito, coinvolgendo istituti di ricerca e università. Al momento, Euclid ha completato circa il 12% delle osservazioni previste, offrendo un’anteprima di ciò che diventerà un atlante dettagliato dei componenti oscuri dell’universo
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