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Fake news: ecco come i filorussi le diffondono per ingannare giornalisti e lettori

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Un nuovo studio spiega come attori filorussi stiano deliberatamente inviando false notizie ai giornalisti per aumentare la quantità di disinformazione in circolazione. Questo schema, denominato “Operazione Overload” dalla società finlandese Check First, coinvolge attori anonimi che contattano i giornalisti con richieste di verifica di notizie sospette.

Il principio alla base di questa operazione è che “tutta la pubblicità è buona pubblicità”. Le richieste di verifica, solitamente inviate tramite e-mail e social media, riguardano temi come Ucraina, Francia e Germania.

L’Operazione Overload ha preso di mira oltre 800 organizzazioni giornalistiche in Europa e altrove, con più di 2.400 tweet e 200 e-mail. Telegram ha avuto un ruolo significativo, con molti link inviati ai giornalisti che portavano all’app di messaggistica. Negli ultimi mesi, sono stati pubblicati più di 250 fact-check citando false narrazioni create per questa operazione.

Un esempio citato nel rapporto include un mittente che si presenta come un cittadino preoccupato chiedendo ai giornalisti di verificare affermazioni sospette nei media russi. Un altro mittente chiede che ogni verifica venga condivisa ampiamente per raggiungere il maggior numero di persone possibile.

Tecniche di disinformazione identificate:

1 . Inondazione di email. Le redazioni e i fact-checker sono sommersi da una valanga di email che chiedono la verifica di informazioni presumibilmente trovate online. Queste email spesso contengono sollecitazioni a controllare affermazioni brevemente descritte nel corpo del messaggio e link a post su Telegram, X o siti web allineati alla propaganda russa.

2. Creazione di contenuti falsi. Vengono prodotti numerosi contenuti manipolati, tra cui video, immagini e articoli, spesso con loghi e interfacce di media legittimi per aumentarne la credibilità. Un esempio comune sono le foto manipolate di graffiti o i video falsi con loghi di rinomati media occidentali.

3. Utilizzo strategico di Telegram. Telegram è impiegato come piattaforma principale per la creazione e diffusione di contenuti falsi. Canali coordinati condividono il contenuto, che viene poi amplificato su altre piattaforme come X

4. Fusione di contenuti. Si utilizza una tecnica che combina vari tipi di contenuti per creare una storia apparentemente credibile e stratificata. Questa narrazione viene poi amplificata in modo strategico su diverse piattaforme, generando un falso senso di urgenza tra giornalisti e fact-checker.

 

 

Secondo Check First, l’obiettivo è raggiungere un pubblico più vasto, indipendentemente dalla smentita delle storie. Gli attori utilizzano un “amalgama di contenuti” per creare storie credibili e complesse, sovraccaricando i giornalisti di lavoro.

Check First avverte che l’operazione serve sia a scopi di propaganda nazionale che di interferenza straniera. Molte false notizie assumono la forma di video per screditare i rifugiati ucraini in Occidente. Ad esempio, un falso video usa il logo di Euronews per diffondere la storia che un salone di bellezza ucraino in Polonia espone i clienti alle punture di zanzara per perdere peso, utilizzando filmati tratti da un vecchio video di YouTube senza alcun collegamento con l’Ucraina.

Nonostante queste difficoltà, Check First esorta i giornalisti a rimanere vigili e a verificare l’identità di chiunque invii preoccupazioni via e-mail o social media. I fact-checkers sono incoraggiati a collaborare tra i media per identificare schemi coordinati e migliorare la risposta collettiva. Inoltre, si suggerisce di migliorare la formazione sulla cybersecurity e le best practice, come la segnalazione di e-mail sospette e il riconoscimento dell’amalgama dei contenuti.

La disinformazione della Russia mina la democrazia occidentale

I paesi membri dell’Unione Europea stanno attualmente affrontando una minaccia senza precedenti per le loro società democratiche. La propaganda, le campagne di disinformazione e il continuo sostegno a forze politiche anti-europee da parte della Russia minano il progetto europeo, la cooperazione transatlantica e le democrazie occidentali in generale, influenzando negativamente i valori liberali, l’indipendenza politica e la sovranità. Questa crisi ha raggiunto un livello estremamente preoccupante. Gli sforzi costanti e meticolosi della Russia per distorcere i fatti, manipolare la realtà, promuovere la sfiducia nel processo democratico e persino interferire nelle elezioni occidentali sono assolutamente inaccettabili.

 

La guerra di informazione è un elemento essenziale dell’attacco di Putin all’Europa. Questa strategia utilizza tecniche militari, criminali, di intelligence, commerciali, diplomatiche, mediatiche, cibernetiche e politiche per realizzare gli obiettivi del Cremlino. Anche se il PPE desidera mantenere buoni rapporti con tutti i paesi vicini, inclusa la Russia, l’UE non può permettere che l’interferenza russa eroda le sue società democratiche e alimenti odio e paura. L’annessione della Crimea, la guerra ibrida contro l’Ucraina, l’invasione della Georgia, e le campagne russe contro gli stati baltici, la Bielorussia, la Moldavia e persino la Polonia rappresentano sfide per i paesi confinanti con la Russia e minano la pace e la stabilità che l’Europa ha goduto per decenni.

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