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Finalement: un viaggio malinconico tra memoria e libertà

Abbiamo avuto il piacere di assistere a “Finalement“, l’ultimo film di Claude Lelouch, presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, e dobbiamo dire che ci ha profondamente colpito. Lelouch, un maestro del cinema francese, ancora una volta ci regala una pellicola che sa mescolare sapientemente elementi di commedia, dramma e riflessione esistenziale.

Il protagonista, Lino Massaro, interpretato magistralmente da Kad Merad, è un avvocato di successo che, a causa di una malattia  decide di abbandonare la sua vita strutturata e ben definita.

In questo senso, la malattia diventa il motore di una ricerca esistenziale: Lino non fugge solo dalla sua condizione fisica, ma dalla rigidità della sua vita precedente, cercando una nuova forma di libertà emotiva e intellettuale. Lelouch mostra come la demenza possa disgregare l’identità del protagonista, ma allo stesso tempo permettergli di riscoprire aspetti nascosti di sé, che altrimenti sarebbero rimasti inesplorati.

La colonna sonora, curata dal talentuoso Ibrahim Maalouf è il filo conduttore del film. Non solo accompagna le scene, ma diventa un vero e proprio personaggio, un dialogo emotivo tra Lino e il mondo che lo circonda. Le note jazz si intrecciano con i paesaggi della Francia, creando un’atmosfera unica, che mi ha fatto riflettere su quanto la musica possa influenzare la nostra percezione delle emozioni.

 

 

 

“Finalement” è un film che lascia un segno profondo.  È un’opera che invita a riflettere sulla vita, sull’amore e sulla libertà, e lo fa con una delicatezza e una poesia che solo un regista come Lelouch può offrire. Usciti dalla sala ci si rende conto di quanto questo film fornisca una celebrazione della complessità della vita, con tutte le sue contraddizioni e i suoi momenti di smarrimento. Come suggerisce il titolo, siamo di fronte a una riflessione sulla fine, ma anche su tutto ciò che accade lungo il percorso. Un film che ha il potere di toccare l’anima e di far riflettere.