Lo studio sui gatti e la loro capacità di apprendimento delle parole, pubblicato su Scientific Reports, ha rivelato un aspetto sorprendente della comunicazione tra esseri umani e felini: i gatti non solo ascoltano ciò che diciamo, ma sono anche in grado di associare parole con immagini e oggetti con una rapidità che supera persino quella dei bambini. A differenza dei cani, che sono ben noti per la loro abilità nell’apprendere parole e comandi, i gatti sono generalmente considerati meno predisposti a interagire e comunicare con gli esseri umani. Tuttavia, questa nuova ricerca getta luce su una capacità dei felini di comprendere il nostro linguaggio e risponde a uno dei luoghi comuni più diffusi: i gatti non sono così distaccati o indifferenti come spesso si pensa.
Il test: metodo e risultati
Il team di ricercatori giapponesi che ha condotto lo studio ha utilizzato un test che viene spesso applicato ai bambini per verificare la loro capacità di formare associazioni tra immagini e parole. In questo caso, 31 gatti adulti sono stati posizionati davanti a un computer che mostrava due animazioni distinte, accompagnate da registrazioni audio di parole inventate. Le parole, “keraru” e “parumo”, erano state create appositamente per evitare che i gatti potessero essere influenzati da esperienze o associazioni preesistenti.
Ogni volta che i gatti osservavano un’animazione, sentivano una di queste parole. Lo scopo del test era capire se fossero in grado di creare un’associazione tra la parola e l’animazione visualizzata, una capacità che richiede una certa flessibilità cognitiva e memoria. Il risultato è stato sorprendente: i gatti mostravano chiari segnali di riconoscimento e attenzione quando l’animazione veniva accompagnata dalla parola corretta. Per verificare ulteriormente l’efficacia dell’apprendimento, nella seconda fase dell’esperimento sono state introdotte variazioni: la parola associata veniva cambiata nel 50% dei casi, generando confusione nei gatti. Quando la parola non corrispondeva più all’immagine o animazione vista in precedenza, i felini mostravano segni di perplessità e stupore, fissando lo schermo per un tempo prolungato e, in alcuni casi, dilatando le pupille — un segnale di intensa concentrazione.
I gatti apprendono più velocemente dei bambini?
Uno degli aspetti più affascinanti dello studio è il confronto tra la velocità di apprendimento dei gatti e quella dei bambini. Dai risultati emersi, i bambini necessitano in media di circa 20 secondi di ripetizioni per apprendere un’associazione tra una parola e un’immagine nuova, mentre i gatti riescono a ottenere lo stesso risultato in soli 9 secondi. Questo dato suggerisce una capacità di elaborazione rapida nel cervello felino, che potrebbe derivare dall’evoluzione della specie. I gatti sono infatti predatori naturali, e questa abilità di apprendimento veloce potrebbe riflettere l’adattamento a un ambiente in cui devono rispondere velocemente a stimoli nuovi e inattesi per cacciare o per difendersi dai pericoli.
Differenze tra cani e gatti nell’apprendimento delle parole
Quando si parla di apprendimento delle parole tra animali domestici, i cani sono solitamente al centro dell’attenzione. I cani hanno una lunga storia di addomesticamento e cooperazione con l’essere umano, il che li ha portati a sviluppare abilità linguistiche particolari, soprattutto nel riconoscere i comandi e associarli a determinati comportamenti. È noto che alcuni cani sono in grado di memorizzare fino a cento parole o più, associandole a oggetti specifici o azioni. Tuttavia, questa predisposizione all’obbedienza e alla comprensione umana si è sviluppata nel contesto della relazione uomo-cane, basata su collaborazione e addestramento.
Al contrario, i gatti sono animali notoriamente indipendenti, e la loro storia evolutiva non è stata influenzata tanto dalla cooperazione con l’essere umano quanto dalla necessità di sopravvivenza autonoma. Ciò nonostante, lo studio dimostra che anche i gatti possiedono un’intelligenza sociale significativa, che si manifesta nel tentativo di comprendere e rispondere ai nostri segnali vocali, benché non abbiano lo stesso desiderio di obbedire o compiacere che caratterizza i cani. In effetti, questa ricerca solleva la possibilità che i gatti abbiano capacità cognitive sottovalutate e che la loro “indifferenza” sia in parte un pregiudizio umano.
Implicazioni dello studio per la comprensione dei gatti
Questi risultati aprono una nuova prospettiva sulla relazione tra esseri umani e gatti, mettendo in luce l’importanza della comunicazione verbale anche con i felini. Se i gatti sono in grado di associare parole a oggetti o immagini, significa che potrebbero capire molto più di quanto pensiamo e rispondere a seconda del contesto. Anche se i gatti non seguono i nostri comandi come i cani, ciò non significa che non siano sensibili al nostro linguaggio e ai nostri gesti.
Questa scoperta può influenzare il modo in cui interagiamo con i nostri gatti. Invece di supporre che non comprendano o ignorino ciò che diciamo, potremmo sperimentare un approccio diverso, utilizzando parole e segnali specifici per rafforzare la nostra comunicazione. Ad esempio, chiamare il gatto per nome o utilizzare parole associate a cibo o giochi potrebbe avere un impatto maggiore di quanto si pensi, rendendo più profonda la connessione tra animale e proprietario.
La ricerca sul comportamento animale e le sue possibili evoluzioni
La scienza comportamentale continua a fare progressi nello studio degli animali domestici, e i risultati di questo esperimento potrebbero portare a ulteriori indagini sulle capacità cognitive dei gatti. Con tecniche sempre più sofisticate, sarà possibile esplorare altri aspetti dell’intelligenza felina, come la loro memoria a lungo termine, la capacità di risolvere problemi e l’elaborazione delle emozioni. Questo campo di ricerca è particolarmente interessante per chi cerca di comprendere meglio le potenzialità comunicative degli animali e come queste possano influire sulla nostra interazione quotidiana con loro.
Lo studio pubblicato su Scientific Reports rappresenta un passo importante nella comprensione del comportamento e delle capacità cognitive dei gatti. Contrariamente a quanto molti credono, i gatti ascoltano e comprendono le parole, e sono in grado di formare associazioni rapide e precise tra parole e oggetti. Anche se non rispondono con la stessa prontezza e collaborazione dei cani, possiedono un’intelligenza sociale e un’attenzione selettiva che dimostrano una profonda connessione con gli esseri umani. Grazie a questa nuova conoscenza, possiamo iniziare a trattare i gatti non solo come animali domestici ma come compagni capaci di comunicare e rispondere al nostro linguaggio, ampliando così la nostra relazione con questi affascinanti felini.