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Il “Giorno del Ricordo”: a Bussoleno la storia d’Italia senza silenzi e reticenze

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Nella foto: le scuole di Bussoleno riempiono la sala del Palaconti

Il Comune di Bussoleno (in provincia di Torino) ha celebrato con largo anticipo rispetto alla data ufficiale del 10 febbraio l’evento del Giorno del Ricordo. Questa  commemorazione, incentrata sulle foibe e sull’esodo giuliano-dalmata, è stata organizzata dal Comune, con i suoi rappresentanti, il Sindaco Antonella Zoggia e il consigliere Antonella Arianos, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD)Comitato di Torino, la Federazione ANCR di Torino, con il supporto di ADI Agenzia Digitale Italiana e il coordinamento organizzativo di Dario Prodan, Image&Communication.

L’iniziativa ha avuto uno straordinario successo di pubblico, tra cui un centinaio di studenti delle scuole di primo e secondo grado di Bussoleno e rappresentanti istituzionali. La scelta di anticipare la celebrazione rispetto alla data ufficiale, fissata dalla Legge 92 del 30 marzo 2004, ha permesso una maggiore partecipazione delle scuole e delle autorità locali.

 


Tra i protagonisti dell’evento: Emiliano Leccese, Vicepresidente della Federazione ANCR di TorinoDario Prodan, esule di seconda generazione di Villardore, che ha condotto l’evento.

Dario Prodan, divulgatore Istriano
Dario Prodan, divulgatore Istriano

Affiancato dalle testimonianze di Antonio Vatta, esule da Zara e presidente del comitato torinese di ANVGD.

Silvana Govich, originaria di Pola. Le testimonianze dirette di Vatta e Govich hanno reso l’evento particolarmente toccante, portando alla luce esperienze personali delle tragedie del Novecento italiano.

 Emiliano Leccese, Vicepresidente della Federazione ANCR di Torino e SIlvana Govich, esule da Pola
Emiliano Leccese, Vicepresidente della Federazione ANCR di Torino

Superare stereotipi e divisioni

Un aspetto centrale della giornata è stata la riflessione sull’importanza di affrontare il Giorno del Ricordo con uno spirito di dialogo e comprensione storica, superando le polarizzazioni ideologiche che in passato hanno contrapposto questa ricorrenza al Giorno della Memoria. Come sottolineato dal Sindaco di Bussoleno, Antonella Zoggia, il Giorno del Ricordo rappresenta da vent’anni un’opportunità per una riflessione condivisa e priva di pregiudizi.

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Il Sindaco ha ricordato l’impegno dell’amministrazione comunale nel commemorare le vittime delle foibe, come dimostrato anche nel 2024 con l’installazione della “panchina blu elettrico” in Piazzetta Italia. Ha inoltre evidenziato come sia necessario aprire un confronto culturale e storico per abbattere stereotipi divisivi e promuovere il dialogo.

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Testimonianze che emozionano

Le testimonianze di Antonio Vatta e Silvana Govich hanno catturato l’attenzione del pubblico e, in particolare, degli studenti presenti. Vatta ha raccontato l’esperienza dell’esodo e le difficoltà affrontate nei campi profughi, mentre Govich ha descritto gli eventi vissuti dalla sua famiglia quando era solo una bambina di sette anni. Questi racconti diretti hanno sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria di eventi che hanno segnato profondamente la storia italiana.

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Come evidenziato dalla consigliera comunale Antonella Arianos, la presenza degli studenti è fondamentale perché sono loro i futuri custodi della memoria. La trasmissione di queste storie rappresenta un passaggio di testimone essenziale per evitare che tali vicende cadano nell’oblio.

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Una memoria riemersa dal silenzio

Per molti anni, le tragedie delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata sono rimaste ignorate nella storia italiana. Solo nel 2004, con l’istituzione della Giornata del Ricordo da parte dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, si è iniziato un percorso di riconoscimento e divulgazione. Questi eventi riguardarono migliaia di italiani che vivevano nelle regioni di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia, territori che passarono sotto il controllo jugoslavo dopo la Seconda guerra mondiale. Molti furono vittime di violenze, mentre oltre 300.000 italiani furono costretti a lasciare le loro terre.

Il Sindaco Antonella Zoggia con Silvana Govich, esule da Pola
Il Sindaco Antonella Zoggia con Silvana Govich, esule da Pola

Guardare al futuro attraverso la memoria

L’evento di Bussoleno non si è limitato a commemorare il passato, ma ha anche posto l’accento sulla costruzione di un futuro basato su giustizia e inclusione. L’amministrazione comunale ha dimostrato il suo impegno nel valorizzare questa memoria, rendendo chiaro che il Giorno del Ricordo non appartiene a una sola parte politica, ma rappresenta un patrimonio collettivo.

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Il messaggio dell’evento è stato chiaro: conoscere e comprendere il passato è fondamentale per evitare il ripetersi di tragedie simili. In questo contesto, le testimonianze dei protagonisti e il coinvolgimento delle istituzioni e delle nuove generazioni giocano un ruolo cruciale.

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La giornata si è conclusa con un appello alla conoscenza e alla riflessione, ribadendo l’importanza di continuare a organizzare eventi di questo tipo per sensibilizzare le generazioni future.

“Anche quest’anno come per il 2024 in cui “la panchina blu elettrico” dedicata alle vittime delle foibe, fu posizionata in Piazzetta Italia, la nostra Amministrazione –  dice il Sindaco Antonella Zoggia – ha voluto rendere omaggio a chi, ottantun anni fa, ha perso la vita nelle fosse comuni carsiche in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia, giornata riconosciuta come solennità civile nel 2004 dall’allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi.

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“Ventun anni nei quali, finalmente, grazie ai valori della nostra democrazia, abbiamo saputo riconoscere le tragiche vicende che travolsero le vite di tanti italiani che vivevano nel confine orientale e a cui venne negato persino il conforto della memoria”.

“Molte cose sono cambiate in questi anni e la consapevolezza si è fatta strada aprendo il cammino al compito di chiarezza che le parole hanno, ad un confronto ed ad un dialogo aperto, sereno e costruttivo con l’intento, attraverso un viaggio culturale oltre che storico, di scardinare gli stereotipi divisivi”.

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“La cultura oltre le barriere e le barbarie per dialogare sul Giorno del Ricordo, lontano dagli steccati ideologici”.

“È questo lo spirito che ci ha animato nell’organizzazione di questa giornata che, non a caso, abbiamo voluto rivolgere anche e soprattutto ai ragazzi a cui fare arrivare il messaggio di necessità di conoscenza e di approfondimento oltre che di memoria su quel tristissimo momento della storia italiana.”

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L’importanza di questa giornata – aggiunge il Consigliere Antonella Arianos – è di aver potuto celebrare la commemorazione insieme ad alcuni protagonisti delle vicende dei confini orientali, protagonisti che hanno ricordato a noi adulti e ai molti studenti presenti, che dietro ad una commemorazione ci sono sempre le persone che raccontano, per non permettere che le storie cadano nell’oblio. È il modo con cui viene passato il testimone, sta a noi ora continuarne la memoria. Un piccolo mattone che creerà conoscenza su una parte cruciale del nostro Paese.”

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MATERIALE DIDATTICO PER LE SCUOLE

Linee Guida per la didattica della Frontiera Adriatica [PDF]
Si tratta delle Linee Guida per la didattica della Frontiera Adriatica: laboratorio di contemporaneità per affrontare le complesse vicende del Confine Orientale

Ref:  https://www.mim.gov.it/-/linee-guida-per-la-didattica-della-frontiera-adriatica

 

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