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Giovani e disinformazione: oltre la metà si informa tramite WhatsApp, Instagram e TikTok

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Durante il Festival della Comunicazione Non Ostile di Trieste sono stati presentati i risultati di una ricerca che evidenzia come il 51% dei giovani utilizzi i social media come principale fonte di informazione. Inoltre, quasi un ragazzo su tre (31%) mette “mi piace” a notizie false sui social, sebbene il 70% ritenga di essere in grado di riconoscerle. Tuttavia, un genitore su tre non discute mai con i figli delle loro attività online.

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Lo studio

L’indagine, condotta da Ipsos, Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo e Parole O_Stili con il supporto di Fondazione Cariplo, ha coinvolto più di 4.800 studenti delle scuole medie e superiori. L’obiettivo era analizzare non solo il rapporto tra giovani e fake news, ma anche il loro approccio alla comunicazione digitale, i social più utilizzati e le competenze ritenute essenziali. Inoltre, si è indagato il ruolo dei genitori nel monitorare e supportare i figli nella loro vita online.

Secondo Elena Marta, docente di Psicologia sociale e di Comunità presso l’Università Cattolica e membro del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Giovani, lo studio si distingue per l’uso di una metodologia innovativa. Oltre a raccogliere la percezione dei ragazzi sulle proprie competenze digitali, è stato analizzato il loro comportamento reale di fronte a fake news certificate come tali.

Il contesto del Festival della Comunicazione Non Ostile

La ricerca è stata presentata nell’ambito del Festival della Comunicazione Non Ostile, evento organizzato a Trieste da Parole O_Stili, un’associazione impegnata nel contrastare la violenza verbale online e offline. Lo studio ha evidenziato il divario tra il mondo degli adulti e quello digitale dei giovani: molti genitori non comprendono l’impatto reale della Rete sulla vita dei loro figli. Secondo Rosy Russo, presidente di Parole O_Stili, la mancanza di consapevolezza da parte degli adulti lascia spesso i ragazzi privi di riferimenti, in un contesto che invece richiederebbe maggiore guida e responsabilità condivisa.

Giovani e fake news: i dati

L’indagine ha rivelato che il 31% dei giovani interagisce con le fake news mettendo “mi piace”, mentre il 7% le condivide. Sebbene il 73% degli studenti non diffonda nessuna delle fake news proposte, il 5% ne condivide almeno quattro. Per quanto riguarda i “mi piace”, il 35% dichiara di non metterli mai, mentre il 34% ne mette almeno quattro.

Sono emerse differenze significative tra i generi e le aree geografiche: le ragazze condividono notizie false con una frequenza superiore del 61% rispetto ai ragazzi, mentre gli adolescenti del Sud Italia mostrano tassi più alti di interazione con contenuti non verificati rispetto ai loro coetanei del Centro e del Nord.

L’elemento più determinante nella diffusione delle fake news è il tempo trascorso sui social: chi li utilizza per 3-4 ore al giorno condivide contenuti falsi 5,5 volte più spesso e mette “mi piace” 12 volte di più rispetto a chi vi trascorre meno di un’ora. Inoltre, secondo il professor Giuseppe Riva dell’Università Cattolica, una maggiore competenza digitale non protegge dalla diffusione della disinformazione: chi si dichiara più esperto condivide e apprezza più frequentemente contenuti falsi.

Pur riconoscendo l’influenza delle fake news sulle opinioni e sui comportamenti, il 70% dei giovani si sente in grado di riconoscerle e il 75% cerca di verificare le informazioni su fonti affidabili. L’80% ritiene che la scuola dovrebbe fornire strumenti per distinguere le notizie false. In generale, condividere notizie senza verificarne la veridicità è considerato un comportamento grave.

L’uso dei social tra i giovani

Il 96% dei giovani possiede almeno un account social. WhatsApp è la piattaforma più diffusa (94%), seguita da Instagram (74%) e TikTok (68%). Altre piattaforme, come Telegram (31%), Snapchat (28%) e Twitch (26%), sono meno utilizzate. Threads e X risultano tra i meno frequentati.

Le preferenze variano in base al genere: le ragazze prediligono TikTok e Snapchat, mentre i ragazzi usano di più Telegram, X e Twitch. L’uso dei social aumenta con l’età: il 46% degli under 14 è presente su TikTok e Instagram, percentuale che raddoppia tra gli adolescenti più grandi. TikTok è la piattaforma su cui i ragazzi trascorrono più tempo, con una media di 2,4 ore al giorno, seguito da Instagram e WhatsApp (1,8 ore).

Come i giovani utilizzano i social

I social vengono usati soprattutto per comunicare con gli amici e informarsi: il 74% dei giovani li utilizza per interagire con conoscenti, mentre il 69% legge i post dei propri contatti. Il 51% li considera una fonte di notizie. Tuttavia, l’uso attivo è meno diffuso: solo il 36% commenta spesso i post, il 28% pubblica foto o video e il 21% commenta le notizie.

Gli studenti più giovani (14-15 anni) risultano i più propensi a informarsi sui social: il 64% dichiara di utilizzarli frequentemente per leggere notizie, mentre il 25% le condivide.

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