Immaginate un tavolo da poker con poste altissime: da una parte Google, con le tasche profonde e una strategia affilata; dall’altra Microsoft e Amazon, giganti del cloud che non mollano un centimetro. Sul piatto, 32 miliardi di dollari per accaparrarsi Wiz, una startup israeliana che promette di riscrivere le regole della sicurezza informatica con l’intelligenza artificiale.
È il 18 marzo 2025, e Alphabet, la casa madre di Google, ha appena calato l’asso più costoso della sua storia. Ma questo non è solo un affare miliardario: è un guanto di sfida lanciato in faccia ai rivali, un segnale che la battaglia per il dominio del cloud è entrata in una fase feroce, dove l’IA è l’arma definitiva.
Eppure, tra i sorrisi trionfanti di Mountain View, si staglia una domanda inquietante: come diavolo pensano di far digerire questa colossale acquisizione alle autorità antitrust, dopo che un tentativo più modesto era già finito in un vicolo cieco?
Wiz: il gioiello che tutti vogliono
Wiz non è una novellina qualunque. Nata nel 2020 da un team di ex-militari israeliani esperti in cybersecurity, questa startup ha scalato le classifiche a una velocità vertiginosa, arrivando a una valutazione di 12 miliardi di dollari in un round di finanziamento del maggio 2024.
La sua specialità? Soluzioni di sicurezza per il cloud che usano l’intelligenza artificiale per individuare e neutralizzare rischi critici in tempo reale. In un mondo dove le aziende trasferiscono sempre più dati e operazioni su piattaforme come Google Cloud, AWS e Azure, proteggere questi ambienti è diventato una questione di vita o di morte.
L’interruzione globale di CrowdStrike del 2024, che ha mandato in tilt settori interi, ha solo amplificato l’urgenza di strumenti come quelli di Wiz. Non a caso, tra i suoi clienti ci sono nomi pesanti: Morgan Stanley, BMW, LVMH. Gente che non scherza quando si parla di proteggere i propri segreti.
Google, con questa mossa, non sta solo comprando tecnologia. Sta comprando un vantaggio competitivo in un mercato dove arranca da anni. Google Cloud, nonostante i progressi, è il terzo incomodo dietro AWS e Azure, con una quota che fatica a superare il 10%. Acquisire Wiz significa potenziare l’offerta con un’arma letale basata sull’IA, proprio mentre la domanda di servizi cloud sicuri esplode, spinta da applicazioni come ChatGPT e altre meraviglie generative.
Un déjà-vu da 23 miliardi
Rewind al 2024: Google aveva già provato a mettere le mani su Wiz, offrendo 23 miliardi di dollari. Sembrava fatta, ma l’affare è imploso. Colpa di un mix tossico: Wiz voleva puntare su un’IPO, e le autorità antitrust avevano fatto capire che non sarebbe stata una passeggiata.
Il 2024 è stato un anno nero per le mega-fusioni, con regolatori americani ed europei pronti a bloccare qualsiasi mossa che puzzasse di monopolio. Google, già sotto torchio per due cause antitrust negli USA (una sul motore di ricerca, l’altra sulla pubblicità digitale), aveva scelto di fare un passo indietro.
Ma ora, con 32 miliardi sul tavolo, la posta è ancora più alta. Cosa è cambiato?
Due parole: Donald Trump. L’amministrazione entrata in carica nel 2025 ha mandato segnali chiari: meno rigore sulle fusioni, più laissez-faire per i big tech. Wall Street ci crede, e gli analisti scommettono che la Federal Trade Commission potrebbe chiudere un occhio. Ma non è una garanzia. L’Unione Europea potrebbe ancora alzare un muro. E poi c’è il precedente: se 23 miliardi erano un problema, come può 32 miliardi passare inosservato?
La guerra del cloud si sposta sull’IA
Non è un segreto: il cloud computing è il campo di battaglia del XXI secolo, e l’intelligenza artificiale è il carro armato che tutti vogliono guidare.
- Amazon domina con AWS
- Microsoft risponde con Azure e una partnership stretta con OpenAI
- Google cerca di recuperare terreno con acquisizioni aggressive
L’acquisizione di Wiz segue quella di Mandiant nel 2022 (5,4 miliardi di dollari), un altro tassello nella strategia di cybersecurity di Mountain View. Ma qui si parla di un livello diverso: 32 miliardi non sono solo un investimento, sono una dichiarazione di guerra.
Le ombre dietro la luce
I 32 miliardi sono una cifra folle, anche per un colosso come Alphabet.
Nel 2024, le azioni di Google sono salite del 35%, ma nel 2025 hanno già perso il 13%, appesantite dalle preoccupazioni per gli investimenti massicci in IA e dalla concorrenza di rivali cinesi low-cost come DeepSeek.
E poi c’è la questione integrazione: Wiz opera con tutti i grandi cloud (AWS, Azure, Oracle, oltre a Google). Alphabet promette che resterà “agnostica”, ma riuscirà davvero a non piegare la startup ai propri interessi?
Un domino tecnologico
Questa acquisizione non è un evento isolato.
- Amazon rafforza il suo impero cloud
- Microsoft continua a pompare miliardi in OpenAI
- Elon Musk e la sua xAI esplorano nuovi territori
- Hollywood e gli editori europei combattono per i diritti sui dati IA
L’IA è una miniera d’oro, ma anche una bomba a orologeria.
Cosa significa per noi
Per le aziende, Wiz sotto l’ombrello di Google potrebbe tradursi in cloud più sicuri e servizi più smart. Per i consumatori, è un altro passo verso un mondo dove i big tech controllano sempre di più.
E per il mercato? Una scossa tellurica che potrebbe ridisegnare gli equilibri. Se l’affare va in porto, sarà un trionfo. Se fallisce, un monito: anche i giganti possono inciampare.
In questo gioco di potere, la posta non è mai stata così alta. Google ha puntato tutto su Wiz, ma il banco non ha ancora detto l’ultima parola. Prepariamoci: il prossimo round sarà uno spettacolo da non perdere.
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