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L’intelligenza artificiale Grok dice che Elon Musk diffonde Fake News

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Elon Musk, proprietario di X (precedentemente noto come Twitter) e CEO di xAI, sembra non preoccuparsi troppo della verità. Il miliardario, noto per la sua ingenuità, ha una consolidata tendenza a diffondere disinformazione, una caratteristica imbarazzante e spesso pericolosa che ha minato la sua reputazione nel mondo della scienza e della tecnologia.

Persino il chatbot della sua stessa azienda di intelligenza artificiale, Grok, che Musk ha definito come un portatore di verità senza filtri, sembra avere le idee chiare sulla situazione.
Alla domanda diretta se “Elon Musk abbia diffuso disinformazione a miliardi di persone,” Grok ha risposto:
“Sì, ci sono prove sostanziali e analisi che indicano come Elon Musk abbia diffuso disinformazione su vari argomenti, incluse le elezioni, raggiungendo un vastissimo pubblico attraverso la sua piattaforma di social media, X.”

Smascherato

Grok ha evidenziato come Musk abbia diffuso una grande quantità di informazioni false negli ultimi anni, soprattutto in relazione alle elezioni presidenziali più recenti.
“I post di Musk riguardanti le elezioni, contenenti affermazioni fuorvianti o false, hanno raggiunto miliardi di visualizzazioni,” ha scritto Grok. “Ha condiviso video manipolati e dichiarazioni smentite sui processi elettorali, inclusi falsi allarmi su presunti voti da parte di non cittadini, temi ricorrenti nelle narrazioni di disinformazione.”

Un esempio? Meno di 24 ore dopo aver approvato un meme che definiva “stupide” le persone che “credono ancora a tutto ciò che i media mostrano,” Musk ha condiviso un video che sosteneva di mostrare “bande comuniste armate di Maduro che invadono seggi elettorali a Punta Cardón,” in Venezuela. Tuttavia, come molti utenti hanno rapidamente sottolineato, il video in realtà mostrava dei ladri intenti a rubare condizionatori d’aria.

La piattaforma che fallisce

Grok ha anche sottolineato come la funzione Community Notes di X, ideata per contrastare la disinformazione, non sia stata in grado di evidenziare le falsità diffuse da Musk. Questo fallimento è dovuto sia ai limiti del sistema sia alla velocità con cui le informazioni errate si diffondono, rendendo inefficaci le correzioni.
In altre parole, la soluzione della piattaforma alla disinformazione si è rivelata tristemente insufficiente, permettendo alle menzogne di Musk di proliferare.

Problemi più profondi

Pur fornendo un’analisi equilibrata del comportamento problematico di Musk, la risposta di Grok tralascia alcuni dettagli importanti: Musk non si limita a diffondere disinformazione per influenzare gli elettori, ma usa anche la sua piattaforma per promuovere ideologie razziste, teorie cospirative infondate e narrazioni allarmistiche facilmente smentibili su gruppi vulnerabili come persone transgender e immigrati.

Non è però immune da critiche nemmeno Grok stesso. Prima delle elezioni presidenziali, il chatbot è stato accusato di diffondere disinformazione, come l’incapacità di chiarire se un nuovo candidato potesse ancora essere aggiunto alle schede elettorali.

Grok contro Musk

Non è la prima volta che Grok si scaglia contro il suo creatore. L’anno scorso, Musk aveva promesso di “lobotomizzare” il chatbot, accusandolo di avere tendenze politiche troppo “di sinistra” e “libertarie.”
Nonostante ciò, la valutazione di Grok sulla macchina di disinformazione di Musk dimostra che, almeno occasionalmente, il chatbot è in grado di centrare il punto.

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