È stato ufficialmente ritirato lo studio del ricercatore francese Didier Raoult e di alcuni colleghi, pubblicato originariamente sull’International Journal of Antimicrobial Agents, che nel 2020 aveva alimentato speranze sull’idrossiclorochina come potenziale cura contro il Covid-19. La ritrattazione è stata motivata da questioni etiche e da gravi problemi di metodo.
La segnalazione del ritiro – riportata anche dalla rivista ‘Science’ in una notizia online – giunge dopo anni di proteste da parte della comunità scientifica, che riteneva lo studio affetto da errori significativi e possibili violazioni di norme etiche. Il lavoro, guidato da Philippe Gautret dell’Hôpital Institut Méditerranée Infection (IHU) di Marsiglia, sosteneva che l’idrossiclorochina, un farmaco antimalarico, fosse in grado di ridurre la carica virale nei pazienti affetti da Covid-19, con un’efficacia maggiore se combinato all’antibiotico azitromicina.
L’entusiasmo di Didier Raoult, all’epoca direttore dell’IHU e principale autore dell’articolo, aveva contribuito alla rapida diffusione della notizia tramite social media e televisione. Questo clamore aveva coinvolto anche l’allora presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Tuttavia, fin dall’inizio, gli scienziati avevano espresso perplessità: il campione era molto limitato (solo 36 pazienti) e la revisione tra pari era stata insolitamente rapida (il manoscritto era stato inviato il 16 marzo 2020 e pubblicato dopo appena 4 giorni).
Il 24 marzo 2020, la consulente per l’integrità scientifica Elisabeth Bik aveva rilevato sul suo blog che 6 pazienti sottoposti a trattamento con idrossiclorochina erano stati esclusi dall’analisi. Tra questi, uno era deceduto e altri tre erano stati trasferiti in terapia intensiva, un’operazione che rischiava di aver alterato i risultati a favore del farmaco. Successivi studi più ampi e rigorosi, condotti nel 2020, hanno dimostrato che l’idrossiclorochina non apportava alcun beneficio concreto ai pazienti Covid.
L’indagine di Elsevier non è riuscita a stabilire se gli autori avessero ottenuto l’autorizzazione etica prima di reclutare i pazienti, né se questi avessero fornito un consenso informato per l’impiego dell’azitromicina, un farmaco che all’epoca non rientrava nelle cure standard in Francia. Poiché si trattava di un trattamento sperimentale, sarebbe stato necessario un consenso esplicito.
Nella nota di ritrattazione si specifica che tre degli autori, che avevano espresso preoccupazioni sullo studio, non desiderano più essere associati al lavoro. Gautret e alcuni altri autori hanno manifestato disaccordo con la decisione di ritiro, mentre Raoult, autore corrispondente, non ha risposto. Complessivamente, 32 pubblicazioni dell’IHU sono state ritirate, di cui 28 portano la firma di Raoult, mentre altre 243 restano contrassegnate da “espressioni di preoccupazione”.
Anche la Société Française de Pharmacologie et de Thérapeutique è intervenuta sull’argomento, sottolineando che questa ritrattazione, attesa da quattro anni, rappresenta un atto dovuto. Il primo studio sull’idrossiclorochina era stato la “pietra angolare” di uno scandalo che ha indotto milioni di persone a utilizzare inutilmente il farmaco, esponendole a rischi come attacchi cardiaci. L’episodio ricorda che, anche in tempi di emergenza sanitaria, è inaccettabile prescrivere farmaci senza solide prove di efficacia e al di fuori di rigorosi studi clinici adeguatamente condotti.
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