Secondo uno studio la nostra capacità cognitiva si riduce drasticamente quando teniamo in mano il cellulare.
L’avvento della nuova era tecnologica, la cosiddetta 2.0, ha modificato radicalmente usi e costumi dell’uomo moderno. Il modo di lavorare, le forme di intrattenimento e i modelli di comunicazione sono stati completamente rivoluzionati dalla diffusione planetaria di Internet, abbattendo virtualmente molte delle barriere che impedivano alla globalizzazione di esprimere tutto il suo potenziale. Ma come tutti gli elementi esterni che sfuggono alla natura dell’essere umano, l’uso smodato della tecnologia (in particolare dei dispositivi mobili come smartphone e tablet) può generare dipendenze e disturbi psicologici che gli esperti del settore definiscono moderni.
I disturbi psicologici più diffusi nella Rete, secondo quanto si legge su Giochidislots, sono decodificati dagli esperti “non solo come prodotti specifici dell’evoluzione tecnologica, ma anche e più in generale come conseguenze attese dei comportamenti che si riflettono nella routine e nelle abitudini cui vengono sottoposte volontariamente e involontariamente le persone che presentano alcune condizioni pre-esistenti e pianificate”.
Il principale imputato della genesi di patologie moderne è sicuramente lo smarthpone. Avere sempre il cellulare davanti agli occhi ci rende meno intelligenti, anche se è spento. È la sorprendente conclusione di uno studio condotto dai ricercatori della McCombs School of Business presso l’Università del Texas a Austin (USA).
Come è possibile? Gli esperti hanno condotto diversi esperimenti su circa 800 utenti di smartphone al fine di rilevare il modo in cui ci comportiamo mentre eseguiamo determinate attività e teniamo il telefono vicino, anche quando questo è spento. In uno degli esperimenti, i ricercatori hanno fatto sedere i partecipanti davanti ad un computer facendo eseguire loro una serie di test che richiedevano un’elevata concentrazione per ottenere buoni risultati. Le prove erano finalizzate a misurare le capacità cognitive dei partecipanti, cioè la capacità del cervello di memorizzare ed elaborare dati in circostanze specifiche.
Prima di iniziare, è stato chiesto ad alcuni partecipanti di poggiare il loro smartphone sulla scrivania a testa in giù, ad altri di metterlo in borsa, ad altri ancora in un’altra stanza. Tutti hanno dovuto impostare il telefono sulla modalità “silenzioso”. I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti che avevano messo il cellulare in un’altra stanza avevano svolto le prove meglio degli altri, soprattutto rispetto a coloro che lo tenevano vicino, sulla scrivania quindi a portata di mano.
Dai risultati è emerso che la semplice presenza di uno smartphone riduce la capacità cognitiva e compromette il funzionamento cognitivo, anche se i partecipanti erano completamente concentrati sui test. Gli autori hanno rilevato che non importa se il telefono è acceso o spento, o se messo a faccia in su o faccia in giù su una scrivania. Il fatto di avere un cellulare sotto gli occhi o facilmente raggiungibile, riduce la capacità di una persona di concentrarsi ed eseguire delle attività.
“I partecipanti non erano affatto distratti dall’eventualità di ricevere messaggi o chiamate sui loro telefoni. La sola presenza dello smartphone è stata sufficiente a ridurre la loro capacità cognitiva“, ha affermato Adrian Ward, uno dei ricercatori.
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