Gravita Zero: comunicazione scientifica e istituzionale

Le leggi fisiche esistono, o sono solo una rappresentazione della realtà?

Le leggi fisiche sono solo una rappresentazione, un modello, dell’universo un’interpretazione che trova spazio in vari filoni del pensiero scientifico e filosofico. Secondo questa visione, le leggi fisiche non sono realtà assolute, ma modelli creati dalla mente umana per descrivere, comprendere e prevedere i fenomeni naturali.

Le leggi fisiche, come la legge della gravitazione universale di Newton o le equazioni di Maxwell per l’elettromagnetismo, sono modelli matematici che descrivono il comportamento osservabile dell’universo. Questi modelli sono costruiti sulla base di osservazioni, esperimenti e verifiche. Tuttavia, non sono necessariamente la “verità ultima” sull’universo, ma piuttosto strumenti utili per comprendere come funziona la natura.

Le leggi fisiche sono dunque descrizioni matematiche dei fenomeni naturali che osserviamo. Ad esempio, la legge di gravitazione universale di Newton descrive come le masse si attraggono, ma la legge stessa non è tangibile. È un’astrazione che rappresenta una regolarità osservata nell’universo.

Epistemologi come Karl Popper hanno sottolineato che le teorie scientifiche sono intrinsecamente falsificabili; cioè, sono valide fino a quando non vengono contraddette da nuove evidenze. Questa idea suggerisce che le leggi fisiche sono sempre aperte alla revisione e al miglioramento. Thomas Kuhn, un altro importante filosofo della scienza, ha parlato di “paradigmi scientifici” che evolvono con il tempo, mostrando che ciò che consideriamo leggi può cambiare con nuove scoperte e interpretazioni.

La teoria della relatività di Einstein ha dimostrato che leggi che sembravano assolute, come le leggi di Newton, sono in realtà approssimazioni valide solo in certi contesti. Questo ha ulteriormente supportato l’idea che le leggi fisiche siano rappresentazioni approssimative della realtà.

La matematica: invenzione o scoperta?

La matematica è un argomento di grande dibattito filosofico, con opinioni diverse sulla sua natura fondamentale.

Invenzione Umana: Un punto di vista comune è che la matematica sia un’invenzione umana, un linguaggio creato per descrivere il mondo. Questa prospettiva, conosciuta come formalismo, vede la matematica come un sistema di simboli e regole creato dagli esseri umani per organizzare e comunicare concetti astratti.

Scoperta: Un’opinione opposta è che la matematica è scoperta, non inventata. Secondo il platonismo matematico, i concetti matematici esistono indipendentemente dagli esseri umani, e gli esseri umani li scoprono piuttosto che crearli. Questa visione suggerisce che la matematica è una struttura intrinseca dell’universo, scoperta attraverso l’indagine scientifica.

Prospettiva Intermedia: Alcuni matematici adottano una posizione intermedia, sostenendo che mentre i concetti matematici sono scoperti, i sistemi matematici specifici e le notazioni sono invenzioni umane. Questo punto di vista, noto come realismo strutturale, vede la matematica come una combinazione di scoperta e invenzione.

Indipendentemente dalla loro natura ultima, le leggi fisiche e la matematica sono strumenti estremamente utili per comprendere e prevedere fenomeni naturali. La loro utilità non è diminuita dal fatto che possano essere rappresentazioni approssimative o invenzioni umane.

La scienza è un processo dinamico in cui modelli e teorie vengono continuamente testati, raffinati e, se necessario, sostituiti. Questo processo iterativo è alla base del progresso scientifico e della nostra comprensione sempre più profonda dell’universo.

La consapevolezza che le nostre leggi e teorie siano modelli rappresentativi ci ricorda i limiti della nostra conoscenza. Ci insegna l’importanza della modestia intellettuale e dell’apertura mentale di fronte a nuove scoperte e interpretazioni.

Curiosità

1. Uno dei più citati sostenitori dell’ipotesi della scoperta della matematica fu il matematico austriaco Kurt Gödel, secondo il quale classi e concetti della matematica possono essere concepiti come oggetti reali. Per Gödel le classi intese come «pluralità di cose», e le proprietà e le relazioni tra queste cose, esistono indipendentemente dalle nostre definizioni.

2. Un argomento spesso utilizzato nel dibattito riguardante l’idea che la matematica sia il linguaggio della natura, ovvero ciò che conferisce struttura al mondo fisico e che quindi esiste indipendentemente dai nostri tentativi di comprenderlo è la presenza di particolari strutture e regolarità intrinseche nella natura stessa. Un esempio spesso citato è quello dei frattali, enti geometrici caratterizzati da specifiche proprietà di scala, per cui rappresentazioni a scale diverse di uno stesso oggetto frattale mostrano somiglianze strutturali.