Viviamo in un mondo veloce, sempre connessi, super tecnologici; eppure non riusciamo ancora ad eradicare un modo di pensare fatto di pregiudizi e di ragionamenti a “compartimenti stagni”. Siamo aperti, ma ottusi: vediamo solo quello che vogliamo vedere e giudichiamo senza cognizione di causa. Saltiamo alle conclusioni senza aver verificato i fatti.
Prendiamo in esame questo tweet:
“- Tutti gli immigrati sono stupratori X
– tutti gli zingari sono ladri X
– tutti gli italiani sono onesti X
– tutti i gay sono pedofili X
– dovete rivedere l’inferenza statistica e i test di verifica delle ipotesi prima di fare generalismi V”
(trovato su Twitter il 9 luglio 2020).
Questo tweet ci fa riflettere. Le prime quattro affermazioni sono false, ma – di fatto – molti le considerano vere. L’ultima affermazione, vera, riguarda l’inferenza statistica, ma chi conosce l’inferenza statistica?
Immaginiamo la ripercussione di un tipo di notizia come questo tweet. Se siamo un gruppo di amici in pizzeria, l’efficacia di quest’affermazione è limitata; ma se la riportiamo in un post, la notizia viene amplificata, e alla fine una buona parte della popolazione sarà spinta a credere che sia una rappresentazione (almeno verosimile) della realtà.
In questo tweet, l’autore assegna una “X” a tutte le affermazioni che ritiene errate ed una spunta all’unica corretta, quella sull’uso della statistica.
Perché?
Giustamente l’autore del tweet ha considerato le frasi come il risultato del libero modo di pensare di ognuno. Sulla base di impressioni e analisi si è giunti ad una definizione meramente soggettiva di un gruppo di individui in una popolazione.
Qual è il modo corretto di procedere?
Intanto sarebbe buona norma prestare attenzione a tutto quello che leggiamo sui giornali o sui blog (senza limitarci ad un’unica fonte di informazioni), usare una mente critica, e valutare se alla base di una qualsiasi affermazione ci sia un fondamento scientifico, che ne dimostri l’autenticità e la veridicità.
Per non cadere nell’errore di considerare un luogo comune come se fosse scienza, occorre applicare a notizie del genere il metodo statistico.
Cos’è la Statistica?
La Statistica è la scienza che si occupa dello studio della popolazione.
Come opera e quali strumenti utilizza?
Il punto di partenza è la scelta dei dati da analizzare e da elaborare.
Nell’esempio del tweet dobbiamo verificare se le varie ipotesi sono corrette, esiste infatti una procedura che si chiama “verifica di ipotesi”. Prendiamo in considerazione la seconda: “tutti gli zingari sono ladri”. Come si procede? Si utilizza di solito la statistica inferenziale, che parte dallo studio di un campione ed è in grado di estendere i risultati alla popolazione da cui il campione è stato estratto. Scegliamo, a caso, un campione tra la comunità degli zingari. Estraiamo almeno 1000 unità, per limitare l’errore, dovuto anche al fatto che non conosciamo a priori la variabilità – nella popolazione degli zingari – della caratteristica “zingari che rubano”. Creiamo una tabella in cui ordiniamo i nostri dati. Facciamo corrispondere a ciascun gruppo i dati che riguardano gli zingari ladri e quelli non-ladri. I risultati del campione, quali che siano (in termini di proporzione di zingari ladri sul totale degli zingari), non sono altro che materia prima. Per giungere al prodotto finito, ammesso che il campionamento sia corretto, occorre determinare un intervallo di confidenza, con un certo livello di fiducia: ad esempio, con un livello di fiducia del 95% ipotizziamo che la percentuale di zingari ladri sia compresa fra il 15 e il 25%.
Cosa ci dicono i risultati?
Innanzitutto che non abbiamo alcuna certezza, in quanto non abbiamo effettuato un’indagine su tutta la popolazione degli zingari, ma solo su un campione. Se dovessimo estrarre 100 campioni diversi, per 95 la percentuale sarebbe compresa tra il 15 e il 25%, mentre per 5 sarebbe inferiore al 15 oppure superiore al 25%. Potremmo considerare una media del 20%? Sì, ma solo se l’intervallo è sufficientemente ristretto. Inoltre, in questa sede, per agevolare la comprensione di alcuni dei meccanismi della statistica inferenziale, abbiamo inventato dei risultati. Ma se non dovessimo trovare un’indagine sul fenomeno in oggetto, come facciamo ad affermare che tutti gli zingari sono ladri, oppure lo sono una determinata proporzione? Inoltre, a prescindere dalla percentuale (più o meno alta) di zingari ladri, sarebbe opportuno confrontarla con quanti sono percentualmente i ladri non zingari.
Quali decisioni dovrebbero essere prese dalle autorità?
Gli statistici elaborano i dati e forniscono i risultati, le decisioni spettano invece alle autorità preposte. La Statistica è quindi in grado di trasformare i dati in informazioni utili e dare supporto ai decisori. Si decide bene solo se si hanno buone informazioni: ecco perché la Statistica è importante.
Foto in evidenza di Tracy Le Blanc da Pexels
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