“Supponiamo che le informazioni memorizzate sui computer di tutto il mondo siano collegate fra loro. Supponiamo che tutto possa essere collegato a tutto”, questa in sintesi fu l’idea. Sir Timothy John Berners-Lee è l’uomo, l’inventore del WWW, il nostro internet.
Senza esagerare, si può proprio dire che trent’anni fa nasceva un nuovo mondo. Infatti, nel mese di marzo del 1989, in uno dei laboratori del CERN di Ginevra un ricercatore ebbe un’idea geniale e diede vita a quello che tutti noi oggi conosciamo come World Wide Web. Da quel momento in poi il mondo e con esso l’uomo non sarebbero più stati gli stessi. Naturalmente l’idea geniale non si trasformò subito nell’internet di adesso. Il monitor piatto che stiamo guardando, il mouse senza fili che stiamo spostando, il tablet o lo smartphone che stiamo accarezzando, sono il risultato di un percorso di ricerca scientifico e tecnologico di cui oggi, 12 marzo 2019, si celebra il trentesimo anniversario della nascita.
Ma andiamo a scoprire quando tutto iniziò. Perché tutto iniziò molto tempo prima…
Infatti, tutto iniziò durante la seconda guerra mondiale, quando le nazioni coinvolte nel conflitto capirono l’importanza strategica della ricerca scientifica. Grosse somme di denaro vennero investite nella ricerca al fine di migliorare le armi offensive e difensive già presenti e per realizzarne di nuove e più potenti. Finita la guerra, Stati Uniti d’America e Unione Sovietica iniziarono una vera e propria corsa agli armamenti. In questo clima di “guerra fredda”, tra il 1960 e il 1962 gli USA realizzarono una prima rete di calcolatori. I calcolatori erano installati in diversi luoghi degli USA ed erano collegati tra loro in modo distribuito e ridondante, cioè come una rete, anziché in modo centralizzato cioè tutti collegati ad un unico nodo. In questo modo i calcolatori potevano comunicare tra loro anche nel caso in cui un attacco nucleare ne avesse messo fuori uso uno o addirittura più di uno (RAND, Paul Baran). Dopo questo positivo esperimento, nel 1965 venne realizzata sempre negli USA la prima rete di comunicazione fra laboratori di ricerca.
Intanto in Italia e precisamente a Ivrea, nasceva nel 1965 l’Olivetti Programma 101, il primo personal “desk top” computer del mondo. Allo stesso tempo, i progressi fatti nel campo delle telecomunicazioni e dell’elettronica diedero la possibilità di realizzare le prime reti intercontinentali via satellite. Ma a quel tempo non tutti i computer utilizzavano lo stesso linguaggio di programmazione e di comunicazione. Per poter realizzare reti di computer sempre più estese, agli inizi degli anni ’70 venne messo a punto il protocollo di comunicazione TCP/IP. Protocollo ancora oggi alla base del funzionamento di internet. Il progresso nelle tecnologie di rete, l’arrivo nel 1981 dei primi personal computer e la crescente facilità di utilizzo di questi, favorirono la diffusione di internet anche tra i privati. Il numero di computer connessi alla rete aumentò vertiginosamente e così anche il numero delle informazioni presenti.
Quando arrivò internet in Italia? Internet arrivò in Italia il 30 aprile 1986. Dal CNUCE-CNR di Pisa venne inviato un messaggio che raggiunse via satellite la rete americana Arpanet, l’antenata di Internet. Dagli USA rispose un altro computer: l’Italia era connessa e poteva ora espandere la sua rete su tutto il territorio nazionale (CNR, Almanacco della Scienza, 4-2016).
Arriviamo al 1989, trent’anni fa, quando vi fu la vera svolta. Come detto, ci troviamo al CERN di Ginevra. Al CERN le informazioni scientifiche erano memorizzate su molti computer, ma questi computer non comunicavano tra loro. Riflettendo su questo problema, il trentaquattrenne fisico inglese Timothy (Tim) John Berners-Lee ebbe un’idea. L’idea di Tim fu quella di proporre una soluzione per collegare tra loro i diversi computer mediante un nuovo sistema di comunicazione. Il nuovo sistema si sarebbe basato sulla piattaforma internet, ma a differenza dei sistemi di comunicazione già esistenti, avrebbe utilizzato un nuovo protocollo di comunicazione: l’ipertesto. In sostanza l’ipertesto dava la possibilità ai computer di “navigare” in internet mediante dei semplici collegamenti, detti appunto ipertestuali e cioè quelli che noi più semplicemente conosciamo come link. Tim scrisse una prima proposta nel marzo del 1989 che poi formalizzò più dettagliatamente nel novembre del 1990 con il collega Robert Cailliau come “WorldWideWeb: Proposal for a HyperText Project“. La proposta venne accettata ed il progetto avviato. Nel 1991 questa visione della connettività universale era diventata il World Wide Web, il nostro internet.
Dopo l’arrivo del WWW la ricerca scientifica e tecnologica accelerò rapidamente. Dal 1989 ad oggi la rete internet italiana dell’università e della ricerca è cresciuta costantemente (rete GARR). Grazie al WWW si sono potuti connettere computer, condividere file, gestire apparecchiature da remoto, popolare banche dati da postazioni di lavoro diverse, interrogare archivi informatizzati, elaborare grandi quantità di informazioni in breve tempo, fare riunioni di lavoro in videoconferenze, viaggiare con occhi nuovi (Splenditaly) e tanto altro. I vantaggi di tutto questo sono stati immediati, enormi e di elevato spessore scientifico e tecnologico. L’aspetto più interessante e utile in termini di servizio offerto al Paese è forse quello di poter generare nuova conoscenza a partire da una ricca base di dati distribuita e continuamente aggiornata da chi ne detiene la paternità.
Ai giorni nostri, il significato di parole come link, click, mouse, ci sembrano scontate, ma agli inizi degli anni ’90 queste parole erano incomprensibili alla maggioranza di noi. Internet è diventato un insostituibile strumento della nostra vita quotidiana. Questo grazie al WWW di cui, come detto prima, oggi festeggiamo il trentesimo anniversario. Le iniziative più interessanti a questo proposito sono quelle organizzate dal CERN con “30th Anniversary of the World Wide Web” e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) con “30 anni di web: la rete racconta la rete”.
Chissà come sarà la rete fra trent’anni. Quali connessioni e quale velocità avremo a disposizione. Sicuramente potremo festeggiare traguardi il cui raggiungimento non si sarebbe potuto ottenere senza la rete di cui oggi disponiamo. Buon compleanno WWW!
Per saperne di più:
- Internet: un’introduzione
- Quando Olivetti inventò il PC
- World Wide Web Foundation
- Il primo browser, by Tim Berners-Lee
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