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Come migliorare il brand positioning, la brand awareness e il conversion rate di un’azienda

migliorare il brand positioning

Il brand positioning, la brand awareness e il conversion rate sono concetti fondamentali nel marketing e nella gestione del brand, ma si riferiscono a aspetti diversi della strategia di marketing. Ecco cosa significano e le differenze tra di loro:

  1. Brand Positioning:
    Il brand positioning è il processo di creazione di un’immagine unica e distintiva di un marchio nella mente dei consumatori. Si tratta di come un brand si posiziona rispetto ai concorrenti nel mercato e come viene percepito dal pubblico. Il brand positioning include la definizione di valori, missione, visione e il messaggio che il marchio vuole comunicare. La strategia di positioning risponde a domande come: “Cosa rende il mio marchio unico?” e “Perché i consumatori dovrebbero scegliere il mio brand invece di un altro?” Il brand positioning cerca di influenzare la percezione del consumatore e di creare un legame emotivo con il pubblico.

  2. Brand Awareness:
    La brand awareness si riferisce al grado di familiarità che i consumatori hanno con un marchio. È la misura in cui un marchio è riconosciuto e ricordato dal pubblico. Una buona brand awareness significa che un marchio è facilmente identificabile e che i consumatori lo associano immediatamente a determinati valori, prodotti o esperienze. Le attività di branding mirano ad aumentare la brand awareness, cercando di raggiungere un pubblico ampio e far sì che il marchio sia top of mind quando il consumatore pensa a determinati prodotti o categorie. Questo è spesso il primo passo per costruire una relazione di fiducia con i consumatori.

  3. Conversion Rate:
    Il conversion rate è la percentuale di utenti o visitatori che compiono un’azione desiderata sul sito web o sulla piattaforma digitale, come l’acquisto di un prodotto, la registrazione a una newsletter o il download di un’app. Si calcola come il numero di conversioni (azioni completate) diviso per il numero totale di visitatori, espresso in percentuale. Questo indicatore è cruciale per misurare l’efficacia di una campagna di marketing, perché indica quanto bene un marchio riesce a trasformare l’interesse o la curiosità dei consumatori in azioni concrete, come l’acquisto o l’interazione con il brand.

Differenze principali:

  • Brand positioning riguarda la posizione e l’immagine del brand nel mercato e nella mente dei consumatori, ovvero come il brand si differenzia dai suoi concorrenti.
  • Brand awareness riguarda la visibilità e la conoscenza del brand, ed è un obiettivo a lungo termine che porta a una maggiore familiarità con il marchio.
  • Conversion rate misura l’efficacia delle azioni di marketing nel portare i consumatori a compiere un’azione specifica, ed è più strettamente legato alle performance di vendita e di interazione online.

In sintesi, il brand positioning stabilisce dove il brand vuole essere nel mercato, la brand awareness aiuta a far conoscere il brand, e il conversion rate misura quanto efficacemente questo porta a risultati concreti.

Migliorare il brand positioning, la brand awareness e il conversion rate di un’azienda richiede una strategia integrata che combini analisi di mercato, comunicazione efficace e ottimizzazione delle performance digitali e offline.

Abbiamo chiesto a BIportal – Marketing e Business Intelligence di esplorare approcci pratici e recenti sull’esperienza accumulata nel campo dell’intelligenza artificiale applicata al marketing, adattata al contesto odierno.


1. Migliorare il Brand Positioning

Il brand positioning è il processo strategico che definisce la posizione di un marchio nella mente dei consumatori rispetto alla concorrenza. Una strategia efficace di posizionamento rende il brand unico, rilevante e memorabile. Ecco come migliorarlo:

a) Definire un’identità chiara e differenziante

Per iniziare, è fondamentale identificare ciò che rende il tuo brand unico. Secondo Philip Kotler, autore di Principi di Marketing, il posizionamento si basa su una “value proposition” che combina i benefici distintivi offerti al pubblico target.

Chiediti:

  • Quali problemi risolve il tuo prodotto o servizio?
  • Quali valori rappresenta?

Ad esempio, Nike si posiziona come simbolo di innovazione e ispirazione per gli atleti, mentre Patagonia punta sulla sostenibilità ambientale.

Passaggi pratici:

  • Analizza i competitor per trovare un vuoto di mercato. Se il tuo settore è saturo, considera un posizionamento inverso (reverse positioning), come ha fatto IKEA, rivoluzionando l’esperienza d’acquisto nell’arredamento.
  • Crea un brand statement sintetico, come “Offriamo soluzioni rapide e sostenibili per professionisti in movimento”, che guidi tutte le comunicazioni.

b) Concentrarsi sul target e sull’empatia

Un posizionamento efficace si rivolge a un pubblico specifico. La segmentazione del mercato è cruciale: dati demografici, psicografici e comportamentali aiutano a definire le buyer personas.

Ad esempio, Tesla si posiziona come leader nell’innovazione per un pubblico amante della tecnologia e dell’ecosostenibilità.

Strumenti utili:

  • Usa Google Analytics o sondaggi per capire chi sono i tuoi clienti e cosa desiderano.
  • Allinea il messaggio del brand ai loro bisogni emotivi e pratici.

c) Coerenza nella comunicazione

La coerenza tra logo, payoff, tono di voce e valori è essenziale. Coca-Cola, ad esempio, mantiene un’immagine “sognante” e positiva da decenni, rafforzando il suo posizionamento attraverso campagne come “Open Happiness”.

Suggerimento:

  • Rivedi tutti i punti di contatto (sito web, social media, packaging) per assicurarti che trasmettano lo stesso messaggio.

Esperienza personale

Nella propria esperienza BIportal ha notato che le aziende che investono in un posizionamento autentico e basato su dati reali (non su supposizioni) ottengono risultati più duraturi. Un errore comune è cercare di piacere a tutti, diluendo l’identità del brand.

 


2. Migliorare la Brand Awareness

La brand awareness misura il grado di notorietà di un marchio tra i consumatori. L’obiettivo è raggiungere il livello “Top of Mind”, dove il tuo brand è il primo a cui pensano i clienti per un determinato prodotto o servizio.

a) Content Marketing di valore

Creare contenuti utili e pertinenti è un modo potente per aumentare la notorietà. Secondo un report di HubSpot (2024), il 68% dei consumatori scopre nuovi brand attraverso blog, video o podcast.

Esempi concreti:

  • Scrivi guide sul tuo settore (es. “Come scegliere il miglior software per la tua azienda”).
  • Pubblica video su YouTube o TikTok che mostrino l’utilizzo del tuo prodotto in modo creativo, come ha fatto NeNcon la sua campagna virale sul fantacalcio.

b) Sfruttare i social media e l’influencer marketing

I social media sono un canale chiave nel 2025, con piattaforme come TikTok e Instagram che dominano l’attenzione dei consumatori. Collaborare con influencer rilevanti per il tuo target può amplificare la visibilità.

Caso studio:
Adidas ha utilizzato campagne video su YouTube per promuovere la scarpa Nemeziz, aumentando l’awareness del 33%(dati Think with Google).

Tattica:
Scegli micro-influencer con un seguito fedele e in linea con i tuoi valori, piuttosto che puntare solo su grandi nomi.

c) Campagne pubblicitarie omnicanale

Un approccio integrato tra online (Google Ads, social ads) e offline (eventi, affissioni) massimizza la reach. Secondo una ricerca GWI (2024), un utente scopre nuovi brand attraverso una media di 6 fonti diverse.

Esempio:
McDonald’s adatta le sue campagne a ogni mercato locale, mantenendo però un’identità globale.

Consiglio:

  • Usa Google Ads per campagne di brand awareness misurando le impressioni.
  • Investi in eventi fisici per creare un legame emotivo con il pubblico.

d) Misurare i progressi

Per sapere se la tua notorietà cresce, usa la Piramide di Aaker, che va dal livello base (nessuna conoscenza) fino al “Top of Mind”.

Strumenti utili:

  • Google Analytics (traffico diretto).
  • Facebook Insights (engagement).
  • Brandwatch per monitorare le menzioni sui social.

💡 Esperienza personale: Il team di BIportal ha visto aziende sottovalutare la misurazione, ma senza dati è impossibile ottimizzare. Monitora costantemente per capire come il pubblico percepisce il tuo brand.


3. Migliorare il Conversion Rate

Il conversion rate è la percentuale di visitatori che compiono un’azione desiderata (acquisto, iscrizione, ecc.). Ottimizzarlo significa trasformare notorietà e posizionamento in risultati concreti.

a) Ottimizzazione del sito web

Un sito intuitivo e veloce è fondamentale. Secondo Shopify (2024), il 75% degli utenti abbandona un sito se il caricamento supera i 3 secondi.

Azioni concrete:

  • Migliora la UX: call-to-action chiari (es. “Compra ora”), navigazione semplice, design responsive.
  • Usa A/B testing per testare varianti di landing page e vedere quale converte di più.

b) Personalizzazione dell’offerta

I consumatori del 2025 si aspettano esperienze su misura. Amazon è un maestro in questo, con suggerimenti basati sugli acquisti passati.

Come fare:

  • Usa un CRM per segmentare il pubblico.
  • Invia email personalizzate, ad esempio con offerte esclusive per chi ha visitato una pagina prodotto senza acquistare.

c) SEO e advertising mirato

Essere visibili su Google aumenta le possibilità di conversione. Una strategia SEO ben fatta porta traffico qualificato.

Dati:
Secondo SEMrush (2024), le campagne con targeting preciso aumentano il conversion rate del 20% rispetto a quelle generiche.

Azioni consigliate:

  • Ottimizza le pagine con parole chiave rilevanti.
  • Usa campagne PPC (Pay-Per-Click) su Google Ads e Instagram Ads per intercettare utenti pronti all’acquisto.

d) Creare fiducia

Recensioni positive, certificazioni e garanzie riducono l’esitazione all’acquisto.

Dati:
Uno studio di Nielsen (2023) mostra che il 71% dei consumatori si fida di un brand con buone recensioni.

Tattica:

  • Mostra testimonianze sul sito.
  • Rispondi attivamente ai feedback negativi per dimostrare attenzione al cliente.

💡 Esperienza personale: Analizzando i dati di interazione, BIportal ha notato che le aziende con un funnel chiaro (awareness → interesse → conversione) ottengono tassi di conversione più alti. Spesso il problema è una landing page mal strutturata, che non crea un ponte tra notorietà e azione.

Integrazione delle strategie

Questi tre elementi (positioning, awareness, conversion rate) non funzionano isolati. Un posizionamento forte alimenta la notorietà, che a sua volta genera traffico da convertire. Ad esempio:

  • Apple: Il posizionamento su innovazione e design alimenta la notorietà del brand, attraverso eventi di lancio che attirano l’attenzione. L’ecosistema integrato, supportato da negozi fisici accattivanti, facilita le conversioni, creando un’esperienza immersiva e unica.

  • Sammontana: Ha trasformato le critiche in una campagna creativa, aumentando la notorietà del brand e rafforzando il posizionamento come un brand vicino ai consumatori. Questo approccio ha avuto un impatto positivo sulle vendite, dimostrando come una risposta efficace alle critiche possa trasformarsi in un’opportunità.

Per riassumere 

Migliorare il brand positioning, la brand awareness e il conversion rate richiede un approccio olistico. È fondamentale definire chi sei e cosa ti distingue, costruendo una reputazione solida. Per farti conoscere, investi in contenuti e campagne mirate che comunichino chiaramente il tuo messaggio. Ottimizza i touchpoint per convertire, garantendo che ogni interazione sia fluida e soddisfacente per i consumatori.

La chiave del successo sarà l’autenticità: i consumatori premiano i brand coerenti, trasparenti e genuini. Utilizza i dati per monitorare i progressi, adattando la strategia in base ai risultati ottenuti. Con pazienza e metodo, il tuo brand non solo sarà riconosciuto, ma diventerà una scelta naturale per i clienti, consolidando il suo posto nel mercato.

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