Il linguista americano mentre era ricoverato in Brasile, è stato dato per morto su X e poi da alcuni giornali. Fino alla smentita della moglie
In un bizzarro esperimento sociale degno dei migliori racconti di fantascienza, il celebre linguista, filosofo e attivista Noam Chomsky è stato recentemente protagonista di un caso di “morte quantistica”. La notizia della sua dipartita ha fatto il giro del mondo, solo per essere smentita poche ore dopo. E così, per un breve lasso di tempo, Chomsky è stato il nostro personale gatto di Schrödinger: sia morto che vivo.
È successo tutto così in fretta. Un tweet non confermato ha iniziato a circolare, affermando che il grande pensatore fosse passato a miglior vita. I social media sono esplosi in un turbinio di tributi, memorie e citazioni del venerabile Noam, mentre gli intellettuali di tutto il mondo si affrettavano a esprimere il loro cordoglio.
Ma poi, come in un colpo di scena degno di un film di Christopher Nolan, ecco arrivare la smentita ufficiale: Noam Chomsky è vivo e vegeto. Pare che la confusione sia nata da un malinteso, un banale errore di comunicazione, o forse da una realtà parallela dove Chomsky è davvero morto. Nessuno sa esattamente cosa sia successo, ma una cosa è certa: Chomsky ha smentito la sua morte con un comunicato che farebbe invidia a Mark Twain.
La teoria della morte quantistica è un’idea molto affascinante che suggerisce che tutte le possibili realtà esistano simultaneamente. In una di queste realtà, Chomsky potrebbe davvero essere morto, mentre in un’altra sta sorseggiando tranquillamente un caffè, riflettendo sulla grammatica generativa.
Questo evento ha dato vita a numerosi meme e discussioni filosofiche sui social. Alcuni hanno proposto che Chomsky sia in realtà un essere multidimensionale, capace di esistere in più stati contemporaneamente. Altri hanno suggerito che la notizia sia stata diffusa da intelligenze artificiali ribelli che cercavano di confondere gli umani.
L’ictus
La notizia del suo ricovero venne diffusa dalla moglie, la linguista brasiliana Valeria Wasserman, in un’intervista al quotidiano ‘Folha de Sao Paulo’. Fino a quel momento, la sua condizione era stata mantenuta segreta. Chomsky si trovava in un ospedale di São Paulo, dove la coppia risiede dal 2015.
Era stato trasferito lì in aereoambulanza non appena le sue condizioni lo avevano permesso, dopo aver subito l’ictus a giugno del 2023. Secondo la moglie, Chomsky aveva difficoltà a parlare a causa dell’ictus, che aveva compromesso la mobilità della parte destra del corpo.
Nonostante ciò, continuava a seguire con attenzione le vicende internazionali: quando guardava le immagini della guerra a Gaza, alzava il braccio sinistro in un gesto di rammarico e rabbia.
Chomsky è un filosofo, linguista, scienziato cognitivista e teorico della comunicazione. Professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology, è noto come il fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, considerata uno dei contributi più rilevanti alla linguistica teorica del XX secolo.
Oltre al suo lavoro accademico, Chomsky è celebre per il suo attivismo politico e l’impegno ispirato al socialismo libertario. La sua costante critica alla politica estera di diversi paesi, in particolare degli Stati Uniti, e l’analisi del ruolo dei mass media nelle democrazie occidentali, lo hanno reso uno degli intellettuali più celebri e seguiti della sinistra radicale sia negli Stati Uniti che nel mondo.
Foto in copertina di Augusto Starita / Ministerio de Cultura de la Nación, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons