Psicologia

Paola Egonu, il razzismo e gli haters: gli odiatori da tastiera

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Aggiornamento del 3 gennaio 2025: Paola Egonu è stata insignita del titolo di migliore giocatrice di pallavolo al mondo

Paola Egonu è una delle più grandi campionesse del volley internazionale. Nata a Cittadella, in provincia di Padova, da genitori di origine nigeriana, è cresciuta in Italia e ha portato la maglia azzurra ai massimi livelli. Con una carriera costellata di successi, ha vinto campionati nazionali, europei e mondiali, diventando una delle atlete italiane più riconosciute e apprezzate al mondo. Ma nonostante i suoi traguardi straordinari, Paola Egonu è stata spesso vittima di commenti razzisti e attacchi d’odio sui social media, una realtà che purtroppo riflette dinamiche più ampie nella società contemporanea.

Nella mente degli haters: uno studio psicologico

Per comprendere il fenomeno degli haters – coloro che, spesso nascosti dietro l’anonimato, riversano odio e rabbia sul web – è utile fare riferimento agli studi psicologici condotti sull’argomento. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Personality and Individual Differences, gli haters tendono a manifestare tratti di personalità come il narcisismo, il machiavellismo e la psicopatia, caratteristiche che insieme formano quella che viene definita la “Triade Oscura”.

Questi individui provano piacere nel provocare sofferenza agli altri, trovando nel contesto virtuale un terreno fertile per esprimere la loro aggressività senza conseguenze immediate. Inoltre, l’anonimato garantito dai social media riduce le inibizioni morali, amplificando comportamenti tossici. A tutto questo si aggiunge un fenomeno di disimpegno morale, che permette agli haters di giustificare le proprie azioni disumanizzando le vittime o minimizzando l’impatto delle loro parole.

Perché Paola Egonu è bersaglio di odio?

Le ragioni per cui figure come Paola Egonu sono particolarmente prese di mira sono complesse e intersecano diversi ambiti:

  1. Razzismo strutturale: Nonostante sia nata e cresciuta in Italia, Paola viene spesso considerata “diversa” a causa del colore della sua pelle. Questo è un chiaro esempio di razzismo sistemico, che si manifesta nella difficoltà di riconoscere come pienamente italiana una persona con origini non europee.
  2. Successo e visibilità: Essere una figura pubblica di successo rende automaticamente più vulnerabili agli attacchi online. Gli haters spesso prendono di mira persone che vedono come irraggiungibili o che rappresentano ciò che loro non riescono a ottenere, riversando su di esse frustrazione e invidia.
  3. Ruolo di donna e atleta: In un contesto ancora fortemente patriarcale, le donne di successo, specialmente in ambiti storicamente dominati dagli uomini, subiscono attacchi più intensi. Essere una sportiva che sfida stereotipi di genere aggiunge un ulteriore livello di vulnerabilità.
  4. Ignoranza e pregiudizio: Molti attacchi derivano da un’incapacità di accettare la diversità culturale e sociale. Paola è l’emblema di un’Italia multiculturale e moderna, ma per alcuni rappresenta una minaccia ai tradizionali concetti di identità nazionale.

Le conseguenze dell’odio online

Gli attacchi di odio non sono mai innocui. Le vittime, come Paola Egonu, si trovano a dover fare i conti con un peso psicologico significativo, che può influire sulla loro autostima, sul rendimento lavorativo e sulla salute mentale. Per fortuna, Paola ha spesso dimostrato una straordinaria forza nel reagire agli attacchi, parlando apertamente di questi episodi e utilizzando la sua piattaforma per sensibilizzare il pubblico sul tema del razzismo e dell’odio online.

Cosa si può fare per contrastare gli haters?

Il problema degli haters non può essere risolto da una singola persona o iniziativa, ma richiede uno sforzo collettivo:

  1. Educazione: Sensibilizzare le persone al rispetto delle differenze e all’importanza di un linguaggio responsabile può ridurre il fenomeno dell’odio online.
  2. Responsabilità delle piattaforme: Social media come Facebook, Instagram e Twitter devono adottare politiche più severe per identificare e punire gli haters, garantendo un ambiente digitale più sicuro.
  3. Legislazione: Migliorare le leggi contro l’incitamento all’odio e il razzismo può fungere da deterrente per chi diffonde contenuti tossici online.
  4. Supporto alle vittime: Offrire sostegno psicologico e legale a chi subisce attacchi d’odio è fondamentale per limitare l’impatto di questi episodi.

Paola Egonu è un simbolo di forza, resilienza e talento. Il fatto che venga attaccata per ciò che rappresenta – una donna nera italiana di successo – dimostra quanto ancora ci sia da fare per costruire una società più equa e inclusiva. Comprendere le dinamiche psicologiche degli haters è un primo passo per affrontare il problema alla radice, ma è necessario uno sforzo collettivo per garantire che persone come Paola possano continuare a brillare senza essere oscurate dall’odio.

Per approfondire

Haters e social: cosa c’è dietro il loro comportamento – Studenti.it

Le caratteristiche psicologiche degli haters – Psicologia contemporanea

The Seven-Stage Hate Model: The Psychopathology of Hate – Psychology Today

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