Economia

USA: rischio recessione per gli Stati Uniti con i dazi universali

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L’economia degli Stati Uniti potrebbe entrare in recessione e vedere il tasso di disoccupazione salire al 7% qualora l’amministrazione Trump introducesse dazi universali del 20%, provocando una forte reazione da parte dei partner commerciali. È quanto afferma Mark Zandi, capo economista di Moody’s Analytics, secondo il Washington Post.

Secondo Zandi, nello scenario peggiore, l’applicazione dei dazi già nel trimestre in corso potrebbe portare il tasso di disoccupazione fino al 7,3% nei primi mesi del 2027, causando la perdita di oltre cinque milioni di posti di lavoro. Successivamente, la disoccupazione potrebbe ridursi attorno al 6% nel 2028.

Il Washington Post riporta che la Casa Bianca non ha ancora preso una decisione definitiva e che l’ipotesi di dazi del 20% sulle importazioni è solo una delle opzioni in esame. Tuttavia, l’amministrazione sta lavorando da settimane sui nuovi dazi, che verranno annunciati il 2 aprile, ignorando le preoccupazioni degli economisti, i cui avvertimenti durante il primo mandato di Trump si erano rivelati errati. L’intento della Casa Bianca è quello di riequilibrare il commercio globale, ritenuto penalizzante per gli Stati Uniti da anni.

Intanto, mentre si avvicina la data dell’annuncio, all’interno della Casa Bianca è già partita la ricerca di un possibile responsabile in caso di effetti negativi delle nuove misure. L’attenzione è puntata su Howard Lutnick, ministro del commercio e grande sostenitore dei dazi, il quale avrebbe incoraggiato Trump a perseguire una linea più aggressiva sulle tariffe. Alcune fonti citate da Politico riferiscono che Lutnick avrebbe influenzato il presidente con consigli discutibili, mentre il segretario al Tesoro Scott Bessnet avrebbe rappresentato una posizione più moderata. Se le nuove tariffe si rivelassero dannose per l’economia, la responsabilità potrebbe ricadere proprio su Lutnick.

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