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Quanto costerebbe il ReArm Europe alle tasche di ogni famiglia italiana?

Il 4 marzo 2025, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha presentato “ReArm Europe, un piano in cinque punti per incrementare la spesa per la difesa in Europa, motivato dalla percezione di “tempi pericolosi” e dalla necessità di rafforzare la sicurezza europea, anche in sostegno all’Ucraina. Il piano mira a mobilitare fino a 800 miliardi di euro nel breve-medio termine attraverso:
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  1. Deroga al Patto di Stabilità: Consentire agli Stati membri di aumentare la spesa per la difesa (fino a 650 miliardi in 4 anni) senza incorrere in procedure di deficit eccessivo, con un incremento medio dell’1,5% del PIL per Stato.
  2. Prestiti garantiti dall’UE: Uno strumento basato sull’articolo 122 del TFUE per fornire 150 miliardi di euro in prestiti, finanziati tramite obbligazioni comuni (eurobond).
  3. Fondi di coesione: Possibilità per gli Stati di reindirizzare questi fondi verso la difesa.
  4. Capitale privato: Mobilitazione tramite l’Unione dei mercati di capitale.
  5. Banca Europea per gli Investimenti (BEI): Ampliamento del suo ruolo per finanziare l’industria della difesa.

Impatto sull’Italia: i numeri

Per valutare la dichiarazione, stimiamo il costo per l’Italia e lo rapportiamo alle famiglie italiane:

Tassazione diretta o indiretta?

Il piano non prevede un aumento diretto delle tasse a livello europeo per le famiglie. I 650 miliardi derivano da spazio fiscale nazionale (possibile aumento del deficit o riallocazione di spesa), mentre i 150 miliardi sono prestiti UE da ripagare nel lungo termine. Tuttavia:

Vantaggi specifici per l’Italia

Per riassumere 

Le stime più accreditate indicano un costo annuo per famiglia molto inferiore (tra 862 e 1.176 euro annui in base agli scenari), e questo solo se l’intero onere fosse trasferito direttamente ai cittadini tramite tasse, cosa non esplicitata nel piano. 
Il piano “ReArm Europe” comporta costi significativi per l’Italia, ma non si traduce automaticamente in un tale aumento di tasse dirette. Offre però vantaggi, come la flessibilità fiscale per un Paese con alto debito pubblico e opportunità per l’industria della difesa come Leonardo. Le stime ufficiali suggeriscono un impatto economico più contenuto e non necessariamente immediato sotto forma di tassazione diretta.

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