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Rischi e sfide delle neurotecnologie per i diritti umani

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Un filo diretto tra cervello e computer, si chiama neurotecnologia e riguarda tutti quei dispositivi in grado di interagire con i pensieri, le emozioni e i ricordi delle persone

L’applicazione di metodi per registrare, interpretare e alterare l’attività cerebrale pone davanti ad importanti sfide etiche e normative di cui si parlerà nel corso del workshop internazionale “Rischi e sfide delle neurotecnologie per i diritti umani” organizzato dall’Università di Milano-Bicocca e dalla State University of New York (SUNY) Downstate, martedì 23 e mercoledì 24 novembre.

Il potenziale di questi strumenti per aiutare a curare le malattie mentali e i disturbi neurologici, tra cui il Parkinson, l’Alzheimer, l’ictus, la dipendenza, la paralisi motoria, la perdita dell’udito o la cecità, rappresenta uno dei traguardi medici più importanti della storia. Ma non solo, questa potente tecnologia è stata messa a disposizione di individui sani per scopi ricreativi e per il potenziamento mentale.

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Trovarsi di fronte alla possibilità di avere i nostri pensieri decodificati dalla tecnologia genera diversi interrogativi. Quanto è preziosa la privacy mentale? Come è possibile garantire un accesso equo e giusto alle neurotecnologie che potenziano le capacità mentali?
A queste e ad altre domande risponderanno esperti internazionali di neuroscienze, ingegneria, etica, filosofia e diritto. L’evento prevede la partecipazione del Senatore cileno Guido Girardi, promotore della prima iniziativa legislativa per regolare i “neurodiritti” e con Gabriela Ramos, Vicedirettore generale per le Scienze sociali e umane dell’UNESCO.
È possibile seguire il workshop online in lingua inglese e in spagnolo registrandosi al seguente link: https://neurotechnologies-humanrights.eventbrite.com/

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