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Sfide e Transizioni, la scienza guarda al futuro

Futuro-remoto

L’anno si chiude in bellezza con due tra i più importanti festival della scienza in Italia, “Futuro Remoto” a Napoli e il “Festival delle scienze” di Roma, che prendono il via la settimana prossima. Due eventi importanti con due temi di attualità e lo sguardo rivolto al futuro: “Sfide“ e “Transizioni”. L’Istituto nazionale di astrofisica sarà presente in entrambe le manifestazioni, per portarvi in viaggio nello spazio, ma anche nel tempo.

Dal 22 al 28 novembre 2021 torna all’Auditorium Parco della Musica la XVI edizione del Festival delle scienze di Roma e dal 23 novembre, fino al 3 dicembre, si terrà a Città della Scienza di Napoli, Futuro Remoto, giunto alla sua 35esima edizione. Due eventi che hanno declinato nei rispettivi titoli, “Sfide” e “Transizioni”, temi di estrema attualità che coinvolgono il futuro di tutti.

Il Festival delle scienze di Roma, promosso dall’assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e prodotto dalla Fondazione Musica per Roma con la partnership progettuale di Codice Edizioni, vede l’Istituto nazionale di astrofisica tra i partner scientifici di lungo corso. Tra le proposte in programma vogliamo segnalare la conferenza “La sfida della previsione dei terremoti“, in programma online sabato 27 novembre alle 14.00, con Marco Tavani, presidente Inaf, Carlo Doglioni, presidente Ingv, e Angelo De Santis, direttore di ricerca Ingv. Un’occasione per conoscere le reti multiparametriche di monitoraggio della Terra che sono in corso di sviluppo con l’obiettivo di delineare un quadro dei possibili precursori di un terremoto. Conoscenze che passano per lo spazio, grazie alle quali in futuro si potrà forse arrivare a prevedere gli eventi sismici. Presso il Teatro Studio Borgna, sempre sabato 27, alle 12.00, sarà possibile partecipare in presenza all’incontro “Astronomia multimessenger, in ascolto dell’universo“, nel corso del quale Ornella Piccinni dell’Infn e Silvia Piranomonte dell’Inaf saranno protagoniste di un incontro dedicato all’astronomia multimessaggera, una delle sfide dell’astronomia del futuro, moderate dalla giornalista Elisa Nichelli dell’Inaf.

 

L’attività che il Festival, insieme ai suoi partner, ha pensato per le scuole sarà quest’anno interamente online, insieme ai ricercatori dell’Inaf sarà possibile per le classi che si prenoteranno scegliere i laboratori di “Il cielo in digitale”, format pensato per rispondere alla sfida, ancor più ardua in quest’epoca di emergenza globale, di avvicinare il grande pubblico alla ricerca scientifica. Sotto la guida degli scienziati dell’Inaf i ragazzi entreranno virtualmente, attraverso video a 360 gradi, negli ambienti della ricerca dell’Istituto, e potranno seguire le operazioni di manovra e di funzionamento dei telescopi e scoprire la fisica che anima gli oggetti celesti attraverso un’esperienza immersiva indimenticabile.

Sabato 27 e domenica 28 non perdetevi l’occasione per passare a dare una sbirciata all’installazione interattiva del Cody Maze Astrofisico, e magari lanciatevi nel gioco, che dopo il fortunato lancio di Genova con oltre 800 partecipanti, continua il suo tour per coinvolgere il pubblico in questo labirinto virtuale nel mondo reale con sfide di coding e quiz di astronomia, astrofisica ed esplorazione spaziale. Gli enigmi di coding e i quiz sono rivolti a studenti a partire dalla scuola secondaria di primo grado, e a un pubblico adulto.

A Città della Scienza di Napoli nel corso di questa edizione, la 35esima, di Futuro Remoto sarà possibile per le scuole prenotarsi per altre visite virtuali guidate de “Il Cielo in digitale”. Il 29 novembre potrete visitare la Stazione astronomica di Medicina, il 30 l’Istituto di astrofisica e planetologia spaziali di Roma, il 1 dicembre il Sardinia Radio Telescope e il 2 il Telescopio nazionale Galileo. Il 24 novembre, alle 10.45 per tutti, sarà possibile prenotandosi seguire il laboratorio “Dal buio dell’universo alla luce Cherenkov delle sorgenti celesti”, mentre il 30 novembre per le scuole è disponibile anche il laboratorio “Costruiamo il Sistema Solare in scala sulla tua città”. Crescenzo Tortora, il 24 novembre alle 9.45, parlerà di come la relatività generale abbia rivoluzionato la nostra comprensione dell’universo, descrivendo come i campi gravitazionali distorcono i percorsi della luce, deformando lo spazio-tempo e generando dei fenomeni astrofisici chiamati lenti gravitazionali. Questo nella conferenza “Alla ricerca di miraggi gravitazionali: un’avventura raccontata attraverso il Viaggio dell’Eroe”.

Nell’ambito degli incontri dedicati dal festival al tema “Donne e Scienza” le scuole prenotate potranno seguire il 26 novembre “Margherita Hack: la signora che abitava l’Universo“, nel quale Paolo Molaro e Francesca Matteucci dell’Inaf di Trieste, in un racconto per immagini a due voci, ci parleranno di Margherita Hack, persona intelligente e mai banale. Un ritratto femminile, complesso e appassionato, uno stimolo e un modello in cui riconoscersi, che ha dato un grande contributo alla scienza. Il 1° dicembre sarà la volta di “Angioletta Coradini: la signora dei pianeti”, un incontro nel quale Fabrizio Capaccioni dell’Inaf e Eleonora Ammanito dell’Asi, che hanno condiviso un pezzo di strada con la scienziata, in un racconto carico di emozioni e scienza ci permetteranno di conoscere meglio questa donna, fra le protagoniste delle scienze planetarie in Italia e nel mondo. Entrambi gli incontri saranno introdotti e moderati da Caterina Boccato. Scoprite nel programma di Futuro Remoto questi e altri appuntamenti a cura dell’Inaf prenotabili online.

Lo Spazio nel Tempo: le mappe celesti dalla carta al bit“, questo è il titolo della mostra curata da Inaf, progettata da Davide Coero Borga e allestita dal gruppo Pleiadi, che potrete visitare presso lo Spazio Galilei di Città della Scienza. La mostra ripercorre l’evoluzione del concetto di mappa celeste e di cartografia planetaria accompagnando il visitatore fino agli spettacolari risultati raggiunti oggi dalle missioni spaziali, europee ma non solo, come Exomars e Gaia. Il viaggio è reso possibile dalle tante testimonianze racchiuse nella collezione storica dell’Istituto. Dal Seicento fino agli inizi del Novecento, grazie all’introduzione del telescopio e di strumenti sempre più moderni, moltissimi scienziati si dedicarono a delineare mappe e atlanti celesti e a caratterizzare la superficie della Luna e di Marte realizzando cartografie planetarie. Una mostra che vuole   dare   al   visitatore   il   seguente   messaggio: l’esatta rappresentazione del cielo non è un’impresa scientifica esaurita nel passato, essa segna infatti anche la ricerca contemporanea e quella del prossimo futuro. Il percorso espositivo è arricchito da video, fruibili anche con cardboard, e installazioni di realtà aumentata alle quali è possibile accedere direttamente dai propri cellulari, accoglie anche lungo il percorso dei momenti laboratoriali e sarà visitabile fino a giugno 2022.

 

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