Individuare le tecnologie più innovative e abilitanti per le future missioni spaziali, facilitando il trasferimento tecnologico tra lo spazio e altri settori, e viceversa. Questo è il compito assegnato a STAM, azienda tecnologica con sede a Genova e filiali a Roma, Bari e Cagliari, selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) come broker tecnologico per l’Italia.
In qualità di broker tecnologico, STAM ha ricevuto dall’ESA, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), due obiettivi principali: risolvere le sfide industriali utilizzando tecnologie spaziali innovative e supportare le imprese all’avanguardia nel trasferire le loro innovazioni sviluppate per un ambiente terrestre al settore spaziale.
È la prima volta che ESA Spark Funding viene lanciato in Italia all’interno del Programma ScaleUp grazie alla collaborazione tra ESA e ASI. STAM si dichiara onorata di essere stata scelta come broker tecnologico per i successivi tre anni per supportare il trasferimento tecnologico delle tecnologie spaziali italiane, cercando anche opportunità promettenti per portare tecnologie non spaziali ad alto potenziale nello spazio, secondo quanto affermato dal direttore esecutivo Stefano Carosio. La loro esperienza di 27 anni nel settore spaziale e il loro background in ingegneria di sistemi, insieme a un vasto network in diversi mercati industriali, sarebbero stati estremamente utili per lavorare all’interfaccia tra innovatori spaziali e non spaziali.
L’industria spaziale italiana aveva una lunga storia di trasferimento tecnologico, come dichiarato da Aude de Clercq, responsabile della sezione Servizi Innovativi dell’ESA. Con la firma del contratto con STAM, sarebbero stati resi disponibili finanziamenti, supporto tecnico e commerciale all’industria italiana per ridurre il rischio commerciale delle innovazioni, coinvolgere partner e concludere accordi con clienti per sviluppare nuovi prodotti.
Secondo Tanya Scalia, responsabile dell’Ufficio di Trasferimento Tecnologico dell’ASI, il trasferimento tecnologico dallo spazio a settori non spaziali e viceversa aveva il potenziale per guidare l’innovazione, stimolare la crescita economica, affrontare sfide sociali e migliorare la qualità della vita delle persone in tutto il mondo. L’ASI aveva quindi sottoscritto il programma ScaleUp proprio per stimolare questa “cross-fertilization” tra diversi settori e per favorire l’incontro tra il mondo della ricerca e quello industriale. L’ufficio riteneva che il broker italiano avrebbe contribuito significativamente al raggiungimento di tali rilevanti obiettivi.