La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato oggi che l’amministrazione Trump intende intensificare gli sforzi per il recupero dei debiti derivanti da prestiti studenteschi federali in default, utilizzando misure come:
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il pignoramento di rimborsi fiscali,
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pensioni federali
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e persino salari.
La dichiarazione, rilasciata durante una conferenza stampa, ha suscitato immediate reazioni, con critici che denunciano un approccio eccessivamente punitivo verso i debitori in difficoltà economiche.
“L’America deve mettere in ordine la propria casa fiscale”
Secondo quanto riportato da più fonti, tra cui ABC Politics e Sky News, Leavitt ha sottolineato l’urgenza di affrontare il debito nazionale statunitense, che ammonta a 36 trilioni di dollari, come motivazione principale per queste misure.
“L’America deve mettere in ordine la propria casa fiscale”, ha affermato.
Ha inoltre annunciato che, a partire dal 5 maggio 2025, il Dipartimento dell’Istruzione inizierà a trasferire i debitori inadempienti a un programma di recupero crediti gestito dal Dipartimento del Tesoro. I debitori riceveranno notifiche via email nelle prossime due settimane, con l’invito a:
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effettuare un pagamento
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oppure aderire a un piano di rimborso
per evitare le azioni di recupero.
Il Dipartimento dell’Istruzione: “I contribuenti non devono più garantire politiche irresponsabili”
Il Dipartimento dell’Istruzione, guidato dalla Segretaria Linda McMahon, ha giustificato la decisione affermando:
“I contribuenti americani non saranno più costretti a fungere da garanzia per politiche irresponsabili sui prestiti studenteschi.”
Tuttavia, Aissa Canchola Bañez, direttrice delle politiche del Student Borrower Protection Center, ha criticato la tempistica dell’iniziativa, definendola:
“Il peggior momento possibile per milioni di americani che affrontano incertezze economiche.”
Un nuovo capitolo nella riforma dei prestiti studenteschi
La mossa si inserisce in un contesto più ampio di riforme dell’amministrazione Trump sul sistema dei prestiti studenteschi. In precedenza, il presidente Trump aveva espresso l’intenzione di smantellare il Dipartimento dell’Istruzione, sebbene Leavitt abbia smentito voci su un ordine esecutivo imminente in tal senso.
Inoltre, un recente ordine esecutivo ha limitato l’accesso al programma di condono dei prestiti per il servizio pubblico (Public Service Loan Forgiveness), escludendo organizzazioni non profit coinvolte in attività ritenute “improprie” dall’amministrazione.
Social media in fermento: “Una guerra ai debitori”
Le reazioni sui social media, in particolare su X, riflettono un dibattito polarizzato. Alcuni utenti, come @HotSpotHotSpot, hanno riportato la dichiarazione di Leavitt senza aggiungere commenti, mentre altri, come @DarkWebWarrior, hanno accusato l’amministrazione di:
“Colpire i cittadini in difficoltà mentre i più ricchi beneficiano di fallimenti senza conseguenze.”
Organizzazioni come More Perfect Union hanno definito la politica una:
“Guerra ai debitori”,
sottolineando il contrasto con le promesse elettorali di Trump di sostenere la classe lavoratrice.
Gli esperti: rischio di un debito perpetuo
Gli esperti avvertono che le nuove misure potrebbero colpire duramente i circa 43 milioni di americani con debiti da prestiti studenteschi, molti dei quali già lottano con pagamenti che non coprono nemmeno gli interessi accumulati.
Michael Ryan, esperto di finanza, ha evidenziato il rischio di:
“Ammortamento negativo”,
in cui i saldi dei prestiti crescono nonostante i pagamenti regolari, intrappolando i debitori in un ciclo di debito perpetuo.
Equilibrio tra austerità e tensioni sociali
L’annuncio di Leavitt arriva in un momento di crescenti tensioni economiche e politiche, con l’amministrazione Trump che cerca di bilanciare le promesse di riduzione della spesa pubblica con le esigenze di milioni di cittadini.
Mentre il governo difende le misure come necessarie per la responsabilità fiscale, i critici temono che possano esacerbare le disuguaglianze economiche, alimentando ulteriori proteste e contenziosi legali nei prossimi mesi.
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