In copertina: Gabriella Greison, creative commons
Gabriella Greison, fisica, scrittrice, divulgatrice, affronta con questo coinvolgente spettacolo teatrale la grande sfida di rendere narrativa e comprensibile a tutti la fisica quantistica
È universalmente considerato il felino più celebre della scienza, tanto da entrare nel frasario comune e in un numerose serie TV e in una quindicina di film di successo solo nell’ultimo decennio, senza contare che probabilmente è l’argomento di fisica più rappresentato al di fuori del l’ambito scientifico, comprese le sue versioni parodistiche.
Prima di tutto Ucciderò il gatto di Schrödinger è un libro che prende spunto dal celebre esperimento mentale di Erwin Schrödinger. Gabriella Greison ha ora pensato di portarlo sulle scene a Teatro, in scena in prima nazionale e in streaming sabato 24 dal Teatro Nuovo di Salsomaggiore, per la regia di Marco Caronnna e con le musiche di Fabio Cinti.
Il suo volto è stato definito come il più “rivoluzionario della scienza in Italia” una “la rockstar della fisica” paragonabile all’estero a celebrità come il fisico del CERN e proprio ex Rockstar Brian Cox, che nel Regno Unito fa vendere ingressi per i suoi “spettacoli” scientifici a oltre 40 euro, donato alla ricerca scientifica. Porta in giro nei teatri di tutta Italia le sue storie sui fisici del XX secolo, quelli che hanno creato il nostro mondo, inventando un nuovo modo di raccontare la scienza, che con lei è alla portata di tutti. Con il pubblico di Focus Live ha presentato una sintesi di “Ucciderò il gatto di Schrodinger”, un monologo tratto dal suo ultimo libro.
Gabriella Greison, intervista: “Ucciderò il gatto di Schroedinger, una mia esigenza di creare qualcosa di nuovo che dia speranza in un momento difficile come questo che viviamo, e volare da altre parti” https://t.co/MsHSSxnCxC via @SpettacoloEU
— Gabriella Greison (@GREISON_ANATOMY) April 24, 2021
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L’obiettivo di Greison è chiaro: ci hanno provato altri a portare a teatro la scienza divulgata (pensiamo al Teatro e Scienza della matematica Maria Rosa Menzio), ma qui la vediamo attraverso le logiche dell’ipermedialità già ipotizzate dal sociologo Theodor (Ted) Nelson, utilizzando i media, i social in maniera interattiva e proattiva. Per questo è stata definita da alcuni una storyteller della fisica divulgativa italiana: utilizzando l’impulso immaginativo della scienziata e quello creativo coniando una nuova narrativa dedicata alla fisica quantistica con l’0biettivo di renderla umana, raggiungibile anche da chi non abbia le basi scientifiche per interpretare una formula.
Greison è Alice nel suo spettacolo teatrale, una 28enne in piena crisi esistenziale, con dubbi sulle scelte di vita e sul futuro. Le viene in aiuto il suo amico immaginario, Erwin Schrödinger, prima semplicemente un poster in camera sua, poi presenza fissa nei suoi sogni. L’avvincente dialogo con il fisico austriaco genererà in lei la passione per la fisica quantistica, che l’accompagnerà nella crescita personale.
“Quando vidi per la prima volta il disegno del gatto nella scatola avevo appena compiuto 14 anni, facevo la terza media, era il 2006. Mai avrei pensato che questo disegno mi avrebbe perseguitato per tutta la vita. È arrivato il momento per me di capire cosa c’è dietro. Gli enigmi non mi spaventano, basta mettere in fila i passaggi, uno dopo l’altro, facile.”
Gabriella Greison ha in comune la stessa passione e competenza per la narrativa di tanti altri scienziati e fisici, matematici, chimici, come Fred Hoyle, Isaac Asimov, Vsrl Sagan, Gregory Benford, Robert L. Forward, Paul J. Nahin, Charles Sheffield, Kurd Lasswitz, Vernor Vinge, Philip Latham, David Brin, Lee Correy, J. J. Coupling, Larry Eisenberg, J. F. Bone, James Mc Connell, Suzette Haden Elgin solo per citarne alcuni.
Un gran talento per la scrittura e la sceneggiatura: qualità che le consentono di guidarci con mano sicura in questo affascinante viaggio tra Einstein e Hedy Lamarr, Planck e Ada Lovelace, Freeman Dyson e Leonard Susskind, consegnandoci intatto l’affascinante mistero di ciò che ci aspetta nel futuro.
Come leggiamo dalla sua biografia, Gabriella Greison si laurea in fisica nucleare presso l’Università degli Studi di Milano, con uno studio sperimentale della propagazione degli elettroni veloci in una camera a vuoto. In seguito ha lavorato per due anni presso il centro di ricerche École polytechnique di Palaiseau a Parigi. Ma forse proprio in questi anni si palesa la sua vera passione: divulgare la scienza attraverso l’arte narrativa.
Inizia a collaborare con diversi istituti di ricerca e musei scientifici, scrivendo per varie riviste e quotidiani. Attualmente collabora con «la Repubblica». Ha scritto e condotto Pillole di fisica, in onda su «RaiNews24», e ha portato a teatro i monologhi: 1927. Monologo Quantistico, cui hanno fatto seguito L’alfabeto dell’universo, Due donne ai raggi X. Marie Curie e Hedy Lamarr, ve le racconto io, Faust a Copenhagen, Einstein & me e La leggendaria storia di Heisenberg e dei fisici di Farm Hall. È autrice di diversi libri di successo: L’incredibile cena dei fisici quantistici (2016), Storie e vite di Superdonne che hanno fatto la scienza (2017); Hotel Copenhagen, Einstein e io (2018), e La leggendaria storia di Heisenberg e dei fisici di Farm Hall (2019).
Presso Bollati Boringhieri è apparso Sei donne che hanno cambiato il mondo. Le grandi scienziate della fisica del xx secolo (2017). Il suo sito è www.greisonanatomy.com.
“Ucciderò il gatto di Schrödinger”
di e con Gabriella Greison
musiche di Fabio Cinti
regia di Marco Caronna
Diretta streaming alle ore 21:00 del 24 aprile dal Teatro Nuovo di Salsomaggiore Terme.
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