Gravita Zero: comunicazione scientifica e istituzionale

UE pronta a sostenere Kiev: GovSatcom in azione, Iris² in arrivo

L’Unione Europea ha dichiarato di possedere risorse satellitari proprie e di essere pronta a offrire supporto all’Ucraina in caso di necessità. “Disponiamo di capacità satellitari e siamo in grado di fornire assistenza a Kiev attraverso il sistema GovSatcom, in attesa che Iris² diventi pienamente operativo,” ha affermato un portavoce della Commissione Europea. Queste parole sono arrivate in risposta a una domanda relativa al confronto acceso avvenuto il giorno precedente, 10 marzo 2025, tra il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, l’imprenditore Elon Musk e il segretario di Stato americano Marco Rubio. Al centro del dibattito c’era l’utilizzo della rete satellitare Starlink, gestita dall’azienda SpaceX di Musk, nel contesto del conflitto ucraino.
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Il sistema GovSatcom (Governmental Satellite Communications) è un programma dell’Unione Europea progettato per garantire comunicazioni sicure e affidabili agli enti governativi e alle istituzioni degli Stati membri. Funziona come una piattaforma che mette in comune e condivide le capacità satellitari già esistenti nei Paesi dell’UE, come Italia, Francia, Germania, Spagna e Lussemburgo, rendendole accessibili per esigenze di sicurezza, gestione delle crisi e protezione civile. Lanciato come parte del programma spaziale europeo, GovSatcom rappresenta una soluzione transitoria ma operativa, pensata per rispondere a situazioni di emergenza mentre si sviluppano infrastrutture più avanzate. Ad esempio, il programma consente di ottimizzare le risorse satellitari per applicazioni critiche, come il monitoraggio delle frontiere o le comunicazioni militari, riducendo la dipendenza da sistemi esterni come Starlink.
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Dall’altra parte, Iris² (Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite) è un progetto ben più ambizioso, considerato la risposta strategica dell’Europa al dominio di reti satellitari private come quella di Elon Musk. Si tratta di una costellazione di circa 290 satelliti multiorbitali, posizionati in orbite terrestri basse e medie, con l’obiettivo di fornire connettività sicura e ad alta velocità non solo ai governi, ma anche a cittadini e aziende, specialmente nelle aree remote non raggiunte dalla banda larga terrestre. Il progetto, che si inserisce nella strategia spaziale dell’UE insieme a Galileo (navigazione) e Copernicus (osservazione della Terra), è guidato dal consorzio SpaceRise, composto da operatori leader come SES, Eutelsat e Hispasat, con il supporto di aziende come Thales, Airbus e Telespazio. Con un investimento stimato di 6,5 miliardi di euro, di cui circa due terzi finanziati dall’UE, Iris² punta a essere operativo tra il 2029 e il 2030, con i primi lanci previsti per il 2025 e servizi governativi preliminari tramite GovSatcom già dal 2026.
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La dichiarazione dell’UE arriva in un momento di tensione geopolitica, alimentata dalle incertezze sull’affidabilità di Starlink in Ucraina, un servizio cruciale per le comunicazioni militari di Kiev dall’inizio dell’invasione russa nel 2022. Le recenti frizioni tra Musk, Sikorski e Rubio hanno riacceso il dibattito sull’autonomia strategica europea nel campo delle telecomunicazioni satellitari. Sikorski aveva espresso preoccupazione per la dipendenza da un sistema controllato da un privato come Musk, soprattutto alla luce delle voci su un possibile spegnimento di Starlink in Ucraina, eventualità che Musk ha smentito ma che ha comunque sollevato timori. L’UE, con GovSatcom come soluzione immediata e Iris² come obiettivo a lungo termine, intende ridurre questa vulnerabilità, rafforzando la propria sovranità tecnologica e offrendo un’alternativa concreta per sé stessa e per i suoi alleati, come l’Ucraina.