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Viaggiare nel futuro è possibile? Un viaggio tra fisica e fantascienza

L’idea di viaggiare nel tempo ha da sempre affascinato l’umanità, diventando un tema ricorrente nella letteratura e nel cinema. Tra le rappresentazioni più iconiche di questo concetto, non possiamo non menzionare il film “Ritorno al Futuro” (1985), diretto da Robert Zemeckis. In questo cult, i protagonisti Marty McFly e lo stravagante scienziato Emmett “Doc” Brown viaggiano avanti e indietro nel tempo a bordo di una DeLorean modificata, dando vita a una delle saghe cinematografiche più amate di tutti i tempi. Ma cosa succederebbe se provassimo a traslare questa affascinante finzione scientifica nel mondo della fisica reale? Si può davvero viaggiare nel futuro?

La risposta sorprendente è sì! Ma non esattamente nel modo in cui lo immaginano Marty e Doc. Secondo la teoria della relatività di Albert Einstein, viaggiare nel futuro è possibile, ma non grazie a una macchina del tempo che salta da un’epoca all’altra. La chiave per comprendere come sia possibile viaggiare nel futuro risiede in un fenomeno chiamato dilatazione del tempo.

La relatività di Einstein: viaggiare a velocità incredibili

Nel film, Doc spiega a Marty che la DeLorean deve raggiungere una velocità di 88 miglia orarie per attivare il “flusso canalizzatore” e consentire il salto temporale. Nella realtà, tuttavia, per sperimentare effetti significativi sul tempo, non basterebbe una velocità così bassa. Einstein dimostrò che, man mano che ci si avvicina alla velocità della luce (circa 300.000 chilometri al secondo), il tempo rallenta per l’osservatore in movimento rispetto a chi resta fermo.

Immaginiamo un viaggio a velocità prossime a quelle della luce, come farebbero Marty e Doc nel loro tentativo di arrivare nel 2015. Se tu fossi in grado di viaggiare a circa 290.000 km al secondo (molto vicino alla velocità della luce) per soli 10 giorni, al tuo ritorno sulla Terra scopriresti che sono passati oltre 39 giorni per chi è rimasto indietro. Aumentando la velocità, ad esempio a 299.000 km/sec, al tuo ritorno scopriresti che sulla Terra sono passati ben 122 giorni, mentre per te sarebbero trascorsi soltanto 10 giorni!

La scienza dietro il sogno: i limiti del viaggio nel futuro

Nella saga di “Ritorno al Futuro”, il tempo viene trattato come una dimensione manipolabile a piacere, ma nella realtà, ci sono alcune limitazioni. Sebbene sia possibile, almeno teoricamente, viaggiare nel futuro, ci sono due grandi ostacoli:

  1. L’energia necessaria: più ci avviciniamo alla velocità della luce, più energia è richiesta. La quantità di energia necessaria per accelerare un oggetto di massa significativa a una frazione della velocità della luce è enorme. Attualmente, con la tecnologia disponibile, è impensabile ottenere abbastanza energia per spingere un veicolo o una persona a velocità vicine a quella della luce. Nella finzione cinematografica, la DeLorean usa il fantomatico “reattore a fusione” per generare questa energia, ma nella realtà ci troviamo ben lontani dal risolvere questo problema.
  2. Un biglietto di sola andata: nella teoria della relatività, il viaggio verso il futuro è possibile grazie alla dilatazione del tempo, ma non esiste alcuna possibilità di tornare indietro. Questo differisce radicalmente dalle avventure di Marty e Doc, che viaggiano avanti e indietro con facilità. Una volta che un viaggiatore del tempo si proietta nel futuro, non esiste un meccanismo fisico per riportarlo indietro nel suo “presente”. La relatività di Einstein non consente viaggi nel passato, se non attraverso scenari ipotetici come i buchi di verme, la cui esistenza rimane puramente teorica.

Dalla Fantascienza alla Realtà: un futuro possibile?

Il fascino del viaggio nel tempo, come rappresentato in “Ritorno al Futuro”, risiede nella sua capacità di permetterci di esplorare le infinite possibilità della nostra esistenza. Ma se volessimo davvero viaggiare nel futuro basandoci sulla fisica moderna, ci troveremmo di fronte a un’esperienza molto diversa da quella di Marty McFly.

Viaggiare nel futuro, come dimostrato dalla relatività, richiede velocità incredibili, superiori a qualsiasi cosa l’umanità abbia mai concepito, e comporta una separazione temporale tra il viaggiatore e coloro che restano. E, a differenza di Marty, che può tornare alla sua vita quotidiana dopo ogni avventura, chi viaggia nel futuro nella realtà non avrebbe la possibilità di fare marcia indietro.

Curiosità di Fantascienza: le distanze stellari

Un altro aspetto intrigante è legato alla distanza percorsa a velocità prossime a quella della luce. Se tu potessi viaggiare per 10 giorni a una velocità vicina a quella della luce, percorreresti circa 259,2 trilioni di chilometri. Questo equivale a coprire la distanza tra la Terra e il pianeta Nettuno 60.279 volte! Un’impresa straordinaria e del tutto inimmaginabile con le tecnologie attuali, ma non impossibile secondo le leggi della fisica.

La saga di “Ritorno al Futuro” ha stimolato l’immaginazione di milioni di persone, mostrandoci un universo in cui il viaggio nel tempo è alla portata di tutti. Nella vita reale, però, viaggiare nel futuro richiede un approccio molto più cauto e scientifico. Le teorie di Einstein ci dimostrano che, almeno teoricamente, il futuro è accessibile attraverso la dilatazione del tempo, ma restano enormi ostacoli tecnologici ed energetici da superare.

Forse un giorno, grazie alle scoperte scientifiche che ancora ci attendono, potremo davvero avvicinarci a quel sogno che Marty e Doc ci hanno fatto vivere sul grande schermo.