L’amministrazione Trump ha recentemente attuato una significativa riduzione del personale nei laboratori federali incaricati di monitorare l’epidemia di influenza aviaria, licenziando circa un quarto degli scienziati del National Animal Health Laboratory Network (NAHLN) dell’USDA. Questa decisione potrebbe rallentare i controlli sanitari sugli allevamenti in un momento critico, poiché il virus H5N1 ha iniziato a infettare anche mammiferi come bovini da latte, volpi e gatti domestici.
L’influenza aviaria, tradizionalmente confinata agli uccelli, ha mostrato una preoccupante capacità di adattamento, infettando diverse specie di mammiferi. Negli Stati Uniti, l’H5N1 ha colpito mandrie di bovini da latte in oltre una dozzina di stati, con nuovi focolai segnalati recentemente in Arizona. Questo sviluppo solleva timori tra gli esperti riguardo alla possibilità che il virus muti ulteriormente, aumentando il rischio di trasmissione agli esseri umani.
Secondo i dati dell’USDA, l’attuale epidemia ha causato la morte di almeno 100 milioni di uccelli di varie specie dall’inizio del 2022, con un incremento di 22 milioni solo nell’ultimo mese. Parallelamente, i prezzi delle uova negli Stati Uniti sono aumentati, raggiungendo una media nazionale di 4,95 dollari a dozzina. Se l’epidemia non verrà contenuta, è probabile che questi prezzi continuino a salire esponenzialmente.
La neo-segretaria all’Agricoltura, Brooke Rollins, ha organizzato un briefing con i funzionari per affrontare l’emergenza dell’influenza aviaria. Rollins guida un dipartimento di circa 100.000 dipendenti, responsabile di programmi che vanno dai sussidi agricoli alla sicurezza alimentare e allo sviluppo rurale. Tuttavia, la riduzione del personale nei laboratori federali potrebbe compromettere la capacità dell’USDA di monitorare efficacemente l’epidemia e di implementare misure di controllo adeguate.
In risposta alla diffusione del virus, l’USDA ha concesso una licenza condizionale all’azienda Zoetis per un vaccino contro l’influenza aviaria destinato ai polli. Questo vaccino potrebbe rappresentare una misura cruciale per affrontare l’epidemia, che ha colpito oltre 150 milioni di uccelli negli Stati Uniti dal 2022. Nonostante il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti ritenga che il rischio per il pubblico generale sia basso, l’H5N1 si è diffuso in tutti i 50 stati, infettando quasi 70 persone, principalmente lavoratori agricoli esposti a animali infetti. La disponibilità di un vaccino efficace potrebbe quindi essere fondamentale per contenere l’epidemia e prevenire ulteriori infezioni.
A livello internazionale, l’influenza aviaria ha avuto un impatto significativo anche in Europa. Nel Regno Unito, ad esempio, i prezzi delle uova sono aumentati di quasi il 20% dall’inizio dell’anno a causa dell’epidemia, che ha costretto gli allevamenti ad abbattere interi stormi quando anche un solo uccello risultava positivo al virus. La situazione ha portato a gravi ripercussioni economiche per gli agricoltori e ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza alimentare.
La diffusione dell’H5N1 ai mammiferi rappresenta una nuova sfida. In particolare, l’infezione dei bovini da latte solleva interrogativi sulla sicurezza dei prodotti lattiero-caseari e sulla possibilità di trasmissione del virus attraverso il consumo di latte infetto. Studi recenti hanno dimostrato che il virus può replicarsi nelle ghiandole mammarie di topi e furetti, suggerendo che la trasmissione attraverso l’allattamento è possibile in queste specie. Sebbene non vi siano prove definitive di trasmissione attraverso il latte vaccino, queste scoperte evidenziano la necessità di ulteriori ricerche e di misure preventive per garantire la sicurezza dei prodotti lattiero-caseari.
La comunità scientifica internazionale sottolinea l’importanza di un monitoraggio continuo e di una sorveglianza rafforzata per prevenire una possibile pandemia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altre agenzie sanitarie stanno collaborando per sviluppare linee guida e strategie di risposta in caso di ulteriore diffusione del virus. Nel frattempo, le autorità sanitarie raccomandano di evitare il consumo di prodotti animali crudi o non cotti adeguatamente e di adottare misure di igiene rigorose per ridurre il rischio di infezione.
In conclusione, la decisione dell’amministrazione Trump di ridurre il personale nei laboratori federali incaricati di monitorare l’influenza aviaria potrebbe avere conseguenze significative sulla capacità degli Stati Uniti di gestire efficacemente l’epidemia. La diffusione del virus ai mammiferi e l’aumento dei prezzi dei prodotti avicoli evidenziano l’urgenza di interventi coordinati e di risorse adeguate per contenere l’epidemia e proteggere la salute pubblica. La collaborazione internazionale e l’adozione di misure preventive saranno fondamentali per affrontare questa crisi sanitaria in evoluzione.
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